Che cos’è la sindrome del lobo medio?
S’intende per sindrome del lobo medio una condizione clinica caratterizzata da un’infezione polmonare persistente che si manifesti radiologicamente (radiografia standard del torace) con la presenza di un’area di addensamento polmonare patologico corrispondente al lobo medio – una delle 3 parti (lobo superiore, medio e inferiore) – in cui si suddivide il polmone destro) e conseguente ad un’alterata ventilazione del lobo stesso.
Qual è la causa della sindrome del lobo medio?
La causa della sindrome del lobo medio è da ricercare in una qualunque condizione che, angolando e schiacciando l’origine del bronco lobare medio, impedisca una normale ventilazione di quel distretto polmonare.
Il lobo, non più adeguatamente ventilato dal suo bronco tributario, subisce quel progressivo riassorbimento dell’aria presente al suo interno che ne causa un vero e proprio “schiacciamento” (addensamento del lobo polmonare da atelettasia lobare) e che diviene responsabile di quadri infettivi locali favoriti proprio dalla nuova particolare condizione anatomica e funzionale.
La natura del processo espansivo fonte di compressione sull’origine del bronco lobare medio può essere rappresentata da:
- linfonodo ingrossato in presenza di malattia infettiva (da escludere anche l’origine tubercolare)
- linfonodo aumentato di volume per patologia tumorale linfoproliferativa (linfoma)
- linfonodo aumentato di volume in quanto sede di metastasi di tumore maligno
- tumore maligno polmonare o metastasi polmonare di tumore maligno originato in altra sede
Quali sono i sintomi della sindrome del lobo medio?
La compressione sul bronco tributario del lobo medio polmonare da parte delle condizioni sopra descritte è responsabile di un’alterata ventilazione del lobo stesso che può esitare in una sindrome infettivo-infiammatoria anche ripetuta nel tempo (infezione da sub-atelettasia recidivante).
Tale condizione può giustificare la comparsa di episodi ricorrenti di polmonite e broncopolmonite lobare a carico del lobo medio, caratterizzati dalla prolungata persistenza di sintomi polmonitici (vedi anche “Polmonite e broncopolmonite”) conseguenti alla difficoltà riscontrata dalle secrezioni broncopolmonari infette ad essere drenate da una via bronchiale parzialmente ostruita dal processo che comprime il bronco alla sua origine.
Oltre a ciò l’ostruzione bronchiale, impedendo la completa detersione del polmone nella sede colpita, facilita nel tempo il ripresentarsi di analoghi episodi.
Il paziente, anche in assenza di una vera e propria polmonite, può presentare un quadro clinico caratterizzato da bronchiti acute catarrali recidivanti e risolvibili con difficoltà (vedi anche “Bronchite acuta e cronica”).
Tale condizione di ripetuta infezione ed infiammazione bronchiale può successivamente complicarsi con la formazione di bronchiectasie (vedi anche “Bronchiectasie”).
Qual è la terapia della sindrome del lobo medio?
La sindrome del lobo medio necessita prima di tutto di un corretto approccio diagnostico, escludendo l’evoluzione tumorale che potrebbe starne alla base attraverso un esame fibrobroncoscopico in grado di documentare il restringimento dell’ostio (imbocco) del bronco alla sua origine (possibilità di una biopsia endoscopica) ed una TAC del torace che chiarisca la natura della fonte della compressione esterna al bronco.
Sarà da escludere anche la possibilità di un’infezione tubercolare (primo contatto con il bacillo di Koch).
La terapia sarà stabilita in funzione della diagnosi e comporterà, pertanto, l’impiego di farmaci di volta in volta antibiotici, cortisonici, broncodilatatori, mucolitici (vedi anche l’articolo “Acqua come migliore terapia mucolitica) o di un approccio chirurgico e chemioterapico nel caso in cui sia presente una patologia tumorale.
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