- A differenza di una volta non riesco più a correre senza dovermi fermare
- Prima correvo senza problemi
- Adesso corro ma dopo un po’ mi manca il respiro
Sono dichiarazioni fattemi da pazienti che ho visitato in passato, giunti alla visita pneumologica (vedi “La visita pneumologica spiegata dallo pneumologo”) per la comparsa di una dispnea (disagio a respirare) che insorgeva durante la corsa.
Come ho già detto in un altro articolo nel quale ho trattato le possibili cause di una dispnea che insorga nel fare le scale (vedi “Faccio fatica a fare le scale e mi manca il fiato: il parere dello pneumologo”), anche in questo caso ciò che stupisce il paziente è l’incapacità di poter correre senza che compaia una difficoltà respiratoria, più o meno grande che sia, che in precedenza non si verificava a parità di sforzo compiuto.
In alcuni casi, specie da parte di persone più avanti con gli anni, il fatto che compaia un’intensa fatica a respirare durante la corsa, viene erroneamente considerato un fatto quasi “fisiologico” legato all’età che avanza, più che un problema fisico legato ad una malattia da individuare e curare prima che faccia danni (vedi “Il cambiamento della respirazione nell’anziano: il parere dello pneumologo”).
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Dispnea durante la corsa: cause
Cerchiamo, allora, di capire quali sono le cause più frequenti di una dispnea che compaia durante la corsa.
- Asma bronchiale allergico
(vedi “Asma bronchiale: malattia da conoscere”).
Nel caso in cui il paziente sia affetto da una forma prevalentemente allergica di asma bronchiale (vedi “Pollinosi” – “Malattie allergiche delle vie aeree”), l’occasione della corsa all’aria aperta può rappresentare, se avviene nella stagione di pollinazione delle piante alle quali il paziente si sia sensibilizzato da un punto di vista allergologico, il momento in cui il paziente asmatico entra in contatto con quella grande quantità di allergene pollinico ambientale responsabile delle crisi respiratorie (vedi “Bambino asmatico e sport: i 10 consigli dello specialista”).
Non si dimentichi che la sintomatologia dispnoica può ulteriormente peggiorare, durante la corsa, nei pazienti asmatici obesi o anche solo in sovrappeso, non solamente per questioni meccaniche (maggior peso = maggior fatica a correre), ma anche per le motivazioni di ordine biochimico che ho già spiegato nei due articoli “Asma e sovrappeso: il parere dello pneumologo” e “Asma, BPCO e obesità: il parere dello pneumologo”).
Anche l’eventuale concomitanza, nel paziente, di un asma da sforzo (vedi “Asma da sforzo o asma da esercizio fisico (E.I.A.): il parere dello pneumologo”), specie se accompagnato da iperreattività bronchiale aspecifica, può aumentare il rischio di dispnea mentre si corre. - Bronchite cronica
(vedi “Bronchite cronica e regole di vita: lo pneumologo e la terapia oltre i farmaci”)
Definita, non tanto su base radiologico-funzionale,quanto su base clinica, dalla presenza di una tosse produttiva (vedi “Tosse con catarro: il parere dello pneumologo”), presente per almeno tre mesi all’anno, anche non consecutivi, per almeno due anni consecutivi, può rendersi responsabile dell’insorgenza di dispnea durante la corsa anche in assenza di alterazioni funzionali bronchiali o polmonari documentabili con la spirometria. - BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva)
(vedi “BPCO e vita attiva: i consigli dello pneumologo”)
La presenza di BPCO può essere causa di dispnea durante la corsa. Ciò è legato alla ridotta resistenza allo sforzo che presentano i pazienti con questo tipo di malattia respiratoria.
Proprio per questo è importante, nel caso in cui il paziente sia affetto da BPCO, mantenere il fisico in attività (vedi “Attività fisica e benessere respiratorio: i consigli dello pneumologo”), impostando un buon programma di riabilitazione funzionale e di fisiokinesiterapia respiratoria (FKTR) che prevedano esercizi motori finalizzati a riallenare la muscolatura.
In tal modo sarà più facile ridurre l’insorgenza di fatica, aumentando, al contempo, la resistenza allo sforzo in corso di attività fisica (vedi “Esercizi respiratori per pazienti con BPCO: la ginnastica consigliata dallo pneumologo”). - Enfisema polmonare
Malattia polmonare cronica caratterizzata dalla perdita progressiva dei setti che delimitano gli alveoli polmonari e del letto vascolare in essi contenuto, che corrispondono, nel loro insieme, alle più elementari unità funzionali impegnate nella funzione respiratoria.
Tale funzione prevede quello scambio dei gas (ossigeno e anidride carbonica) tra aria alveolare e sangue che, nell’enfisema polmonare, subisce talora una seria compromissione.
In modo abbastanza caratteristico, in corso di enfisema la dispnea può anche mancare quando il paziente è a riposo, comparendo, invece, in tutta la sua drammaticità non appena si metta in moto e, ancor più, se inizia a correre (vedi “ “Seduto respiro, ma se mi muovo mi manca subito il fiato”: il punto dello pneumologo”). - Embolia polmonare
Pazienti che presentino all’anamnesi episodi di tromboembolia polmonare o che presentino quadri di cronica recidiva micro-embolica polmonare legati a trombofilia ereditaria su base genetica o a trombofilia paraneoplastica da presenza di un tumore maligno a diversa sede (vedi “Tumore del polmone e sindromi paraneoplastiche: il parere dello pneumologo”), possono accusare la comparsa di dispnea durante la corsa. - Fumo di sigaretta e smog delle città
L’essere un fumatore (per questo si sconsiglia il fumo agli atleti, specie se impegnati in competizioni) rappresenta un gap di notevole entità quando si debba correre, per il rischio che più precocemente venga a mancare il fiato durante la corsa (vedi: “BPCO e fumo di sigaretta: il parere dello pneumologo” – “Asma e fumo di sigaretta: il parere dello pneumologo”).
Lo stesso si può dire correndo in un ambiente urbano inquinato (smog) (vedi: “Sport nelle città e aria inquinata: il parere dello pneumologo”).
Si tenga presente che queste due situazioni provocano una più precoce comparsa di dispnea nel caso in cui siano già presenti, alla spirometria, alterazioni funzionali dichiarative di un danno respiratorio broncopolmonare conseguente all’esposizione al fumo di sigaretta e allo smog delle città (vedi “Fumo di sigaretta e inquinamento urbano: individuazione precoce dei danni funzionali ”). - Cardiopatie e problemi cardiovascolari
Diverse patologie cardiache e cardiovascolari, tra le quali la cardiopatia ischemica (malattia coronarica) e la cardiopatia ipertensiva, la cardiomiopatia dilatativa e quella ipertrofica ostruttiva o non-ostruttiva, possono spesso dare un precoce segno di sé con una dispnea che insorge sotto sforzo, e quindi anche durante la corsa.
Tale sintomo anticipa la ben più grave sintomatologia dello scompenso cardiaco che, nella malattia non curata in quanto non identificata per tempo, può fare la sua comparsa in epoca più tardiva.
Si ricordi, inoltre, che nei soggetti cardiopatici con un peso corporeo eccessivo, quanto detto a proposito delle cardiopatie potrebbe essere reso assai più critico, aggravando la sintomatologia dispnoica legata alla sola quota cardiovascolare del problema. - Patologie neurologiche e neuromuscolari
Diverse patologie neurologiche e neuromuscolari, tra le quali la sclerosi multipla, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la miastenia gravis e le varie forme di distrofia muscolare, possono determinare, fin dal loro esordio, la comparsa di dispnea e di precoce senso di affaticamento in corso di attività fisica e, ancor più, durante una corsa (vedi “Convegno di pneumologi a Torino e difficoltà respiratoria nelle malattie neuromuscolari ”). - Obesità e sovrappeso
Entrambe queste due condizioni, connotate da un peso corporeo non in linea con quanto consigliato dalle tabelle indicanti l’ indice di massa corporea (BMI) ideale (vedi “BPCO, insufficienza respiratoria a alimentazione: i consigli dello pneumologo” – “ Alimentazione e dieta con l’asma: i consigli dello pneumologo”), possono essere responsabili di dispnea quando si corre, imponendo all’organismo un maggior lavoro muscolare e respiratorio come diretta conseguenza della maggiore massa fisica da spostare durante la corsa. - Anemia
Anche questa condizione, determinata dalla diminuzione della quantità di emoglobina circolante, può rendersi responsabile della comparsa di dispnea durante la corsa, con un’intensità proporzionale alla gravità dell’anemia e alla rapidità della sua insorgenza (vedi “Dispnea da sforzo e affaticamento: l’anemia spiegata dallo pneumologo ”).
Conclusione
Consiglio, quindi, di prestare sempre molta attenzione all’insorgenza di una dispnea che compaia durante la corsa o, più in generale, in corso di attività fisica, specie se talmente intensa da imporre al paziente di rallentare o di fermarsi per l’eccessiva sensazione di disagio e di fatica conseguenti. Invito, inoltre, a non sottovalutare mai tale sintomo, in quanto esso potrebbe rappresentare il primo annunciarsi di un problema di salute che, se affrontato e risolto per tempo, eviterà al paziente di doversi poi confrontare con sintomi e situazioni cliniche di maggior impegno.
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