Rallentamento ideo-motorio, stato confusionale e alterazioni neuro-psichiche possono comparire in alcuni pazienti con malattie respiratorie, specie se anziani e affetti da problemi respiratori cronici. Improvvisa difficoltà a orientarsi e impaccio nel pensiero e nelle azioni, difficoltà a riconoscere luoghi noti e a orientarsi nella propria casa.
Condizioni che spesso possono insorgere anche acutamente, preoccupando il paziente e i propri famigliari proprio per la comparsa improvvisa di quadri che talvolta possono addirittura simulare una condizione psichiatrica priva di una spiegazione logica.
Persone perfettamente normali che di punto in bianco divengono aggressive e incapaci a riconoscere i propri congiunti.
Ho già scritto a proposito della comparsa di confusione mentale in pazienti anziani affetti da malattie polmonari, ma con questo nuovo articolo riprendo quanto già descritto in “Anziano con confusione mentale e malattie polmonari: il punto dello pneumologo”, integrando il tema con una più ampia serie di condizioni che potrebbero giustificare la comparsa di questi sintomi in un paziente affetto da una malattia respiratoria.
- Ossigeno (O2) ridotto: come ho già spiegato, una qualsiasi patologia respiratoria che riduca la quantità di ossigeno nel sangue (ipossia) (vedi “Emogasanalisi arteriosa” ), può comportare la comparsa di sintomi “mentali” anche molto diversi tra loro, dal semplice rallentamento del pensiero fino ad un’alterazione della coscienza che può progredire sino al coma.
Ciò dipende naturalmente dalla gravità dell’ipossia e dalla patologia, specie se acuta, che la provoca. L’ipossia è facilmente rilevabile, anche al domicilio del paziente, con un semplice ossimetro (vedi “Ossimetria (saturimetria)” – “Saturazione dell’ossigeno e dita fredde: lo pneumologo e il buon uso dell’ossimetro”).
- Anidride carbonica (CO2) aumentata: in pazienti affetti da insufficienza respiratoria di tipo II (vedi “Insufficienza respiratoria e ossigenoterapia”), specie se in ossigenoterapia domiciliare (vedi “L’ossigenoterapia domiciliare spiegata dallo pneumologo”), il progressivo aumento dell’anidride carbonica nel sangue (ipercapnia) può accompagnarsi ad uno stato di sedazione progressivamente ingravescente che può procedere fino al coma (coma ipercapnico).
Questa condizione, per la cui diagnosi non è sufficiente l’ossimetro ma è necessaria invece un’emogasanalisi arteriosa, richiede l’ausilio di particolari ventilatori per “ventilazione non invasiva (NIV)” (vedi “C-PAP, Bi-PAP (Bi-Level), ventilazione non invasiva (NIV); dallo pneumologo un aiuto alla respirazione”), spesso in grado di risolvere il problema anche al domicilio del paziente.
- Na+ ridotto (iponatriemia): come già detto nel precedente articolo, molte situazioni, tra le quali la TBC polmonare (Tubercolosi), possono provocare una riduzione del sodio nel sangue, precipitando quadri di rallentamento cognitivo e motorio talora fino al coma (per i particolari vedi l’articolo citato prima).
- Stati febbrili: tra questi, le situazioni febbrili che si accompagnano a focolai di polmonite, sono qualche volta in grado di provocare nell’anziano un’alterazione dello stato mentale che può simulare un problema neurologico acuto o un quadro psichiatrico ad esordio improvviso (sindrome psico-organica).
In un paziente anziano, specie se affetto da bronchite cronica o da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) che presenti alterazioni psichiche mai presentate prima, dev’essere sempre esclusa la presenza di un quadro infettivo polmonitico (vedi “Polmonite e broncopolmonite”), per evitare di richiedere l’intervento dello psichiatra in luogo dello pneumologo.
- Antibiotici (chinolonici): è nota la possibilità che i chinolonici (ciprofloxacina, levofloxacina, ecc.) si rendano responsabili di sintomi psichiatrici in certi pazienti, specie se anziani e impiegati a dosaggio più elevato.
Vista la facilità con la quale questa categoria antibiotica viene prescritta nel corso di infezioni respiratorie, non si dimentichi di escludere tale possibilità in un paziente anziano trattato con tali farmaci che presenti sintomi psichici acuti ma soprattutto ingiustificati.
- Eventi ischemici cerebrali e tromboembolia polmonare: in alcuni stati di alterata coagulazione del sangue secondari alla presenza di un tumore maligno anche polmonare (vedi “Tumore ai polmoni a ai bronchi” – “Tumore del polmone e sindromi paraneoplastiche: il parere dello pneumologo”), il particolare stato di “trombofilia” (facilità patologica alla coagulazione del sangue all’interno dai vasi sanguigni a formare trombi) può determinare la comparsa di eventi ischemici cerebrali o di embolia polmonare.
In questo secondo caso, in assenza di quadri respiratori eclatanti che ne facciano immediatamente sospettare la natura embolica, anche solo un’alterazione della coscienza deve portare ad escludere un possibile evento embolico polmonare.
- Metastasi cerebrali di tumori polmonari: in questo caso le alterazioni della coscienza e la comparsa dei disturbi della sfera psichica sono da ricondurre direttamente alla presenza dei processi patologici cerebrali.
Si ricordi, allora, che in pazienti affetti da malattie respiratorie croniche o da tumore polmonare, la comparsa di quadri banalmente definibili come ”psichiatrici” non deve far commettere l’errore di non considerare ipotesi alternative, tra le quali le molte condizioni viste sopra.
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