Dott. Enrico Ballor – Pneumologo Torino
Infettive Infiammatorie e AllergicheLo Pneumologo Risponde

Come Fare a Distinguere Rinite Allergica da Infettiva da Virus

Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.

La domanda di questa uscita è:

Come faccio a distinguere una rinite allergica da una rinite infettiva da virus?

La domanda interessante che mi pone una giovane donna che presenta nel corso dell’anno una serie di episodi rinitici (“raffreddori”), riassume in breve una condizione che riguarda tantissime persone e che ha come denominatore comune il soffrire di rinite, con scolo nasale, starnuti e ostruzione delle fosse nasali, senza che sia chiaro di che natura siano i diversi episodi rinitici. Non è chiaro, in pratica, se l’infiammazione delle mucose respiratorie nasali che in questa paziente determina l’ostruzione al passaggio dell’aria, sia da riferire a un’infiammazione del naso conseguente a un’infezione virale, o sia invece il prodotto di una reazione allergica secondaria all’incontro tra alcuni allergeni volatili, ad esempio acari della polvere di casa, pollini delle piante, forfore (peli) di animali domestici o muffe, e gli specifici anticorpi dell’allergia presenti nel naso (IgE o immunoglobuline di classe “E”).

Tale fenomeno clinico-biologico determina a livello della mucosa nasale un rilascio di istamina, principale responsabile dello scolo del naso, ma soprattutto del prurito e dell’ostruzione nasale.

Per quanto si riferisce alla diagnosi differenziale tra fatto infettivo e fatto allergico, senza mai dimenticare che l’ultima parola spetta al medico, è possibile orientarsi tenendo conto di quattro diversi criteri:

  • Periodo di comparsa della rinite: nel caso in cui la rinite tendesse a ripresentarsi sempre nello stesso periodo dell’anno, questo potrebbe essere il fattore predittivo di una più facile genesi allergica della sintomatologia clinica accusata dal paziente.
    La comparsa costante della rinite, ad esempio, nel periodo primaverile, porta ad orientare la diagnosi più facilmente verso una forma di rinite allergica magari da graminacee o da piante di questo periodo dell’anno.
    Più difficile l’uso di questo criterio, invece, quando la rinite tenda a presentarsi nel periodo di gennaio – febbraio, in quanto questo è un momento dell’anno nel quale la rinite potrebbe essere indifferentemente provocata da un rinovirus, piuttosto che da pollini della betulla o del nocciolo, presenti nell’aria proprio in questo periodo.
    Molto più probabile, invece, un’ipotesi allergica da sensibilizzazione alla parietaria o all’ambrosia, se la rinite dovesse presentarsi in pianura nel periodo luglio-agosto, mesi nei quali pare meno probabile un’ipotesi virale vista la ridotta circolazione di virus in questo periodo.
  • Consistenza del muco nasale: le caratteristiche della secrezione nasale possono orientare più facilmente verso un’infezione virale, con ancor più probabile sovrapposizione batterica complicante, nel caso in cui il muco emesso dalle narici si presenti più denso o addirittura di colore giallo – verdastro, mentre la rinite può più facilmente far pensare a un’origine allergica, nel momento in cui dovesse presentarsi con una densità del secreto nasale francamente acquosa, abbia un aspetto “pulito” come “acqua di rocca” e ancor più, dia luogo ad un vero e proprio gocciolamento nasale anteriore, frequente nella giornata e difficilmente arrestabile.
  • Colore della mucosa nasale al controllo rinoscopico anteriore: una mucosa della fosse nasali congesta e arrossata orienta più facilmente verso un’ipotesi virale, mentre una mucosa pallida verso una forma allergica.
  • Presenza di prurito nasale: il prurito nasale, ancor più se accompagnato da lacrimazione e/o prurito oculare, orienta sicuramente più verso una forma allergica piuttosto che verso una forma virale.

L’importanza di una corretta diagnosi tra una forma virale della rinite e una forma, invece, allergica della stessa, è importante per lo pneumologo in quanto, nel caso in cui il paziente tenda a presentare un quadro di persistente rinite allergica, questa potrà più facilmente evolvere verso una forma d’asma bronchiale.

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