Con il periodo estivo che volge al termine e i mesi freddi che si annunciano, non mi pare fuori luogo iniziare a parlare di malattie infiammatorie e infettive delle vie aeree.
Il periodo autunnale e, ancor più, quello invernale, infatti, sono per definizione portatori di ogni sorta di malanno respiratorio, a partire dai comuni raffreddori virali (riniti), che ci fanno “colare” il naso, dalle faringiti responsabili dei tanto fastidiosi “mal di gola” e dalle laringiti che ci tolgono la voce, per arrivare fino alle malattie infettive delle vie aeree inferiori tra quali la tracheite, la bronchite o, peggio ancora, la temutissima polmonite e broncopolmonite.
Oltre a quanto già indicato in un mio precedente articolo pubblicato nel presente sito a proposito delle dinamiche favorenti la diffusione delle malattie infettive respiratorie nei mesi freddi (vedi “Bronchiti, polmoniti e altre infezioni respiratorie invernali: i consigli dello pneumologo”), vorrei sottolineare come spesso l’estensione di una gran parte delle infezioni respiratorie alle vie aeree inferiori sottoglottiche, cioè a quella parte dell’apparato respiratorio situata al di sotto del piano delle corde vocali (laringe), proceda per progressione di un’infezione che, dal tratto respiratorio superiore, travalicando il piano della glottide, immette in esse una grande quantità di germi patogeni responsabili della stessa già presenti nella bocca, nel naso e nel faringe (tonsille), rappresentando queste sedi veri e propri serbatoi di germi responsabili di patologie infettivo-infiammatorie che solo successivamente diffondono alla trachea, ai bronchi e ai polmoni (vedi “Batteri e virus responsabili delle polmoniti: il parere dello pneumologo”).
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Mentre non stupisce il fatto che, nel caso delle infezioni intestinali, una buona prevenzione dei dismicrobismi provocati da terapie antibiotiche o da viaggi in paesi a rischio di enteriti o coliti infettive possa essere affidata ai fermenti lattici, costituiti da una popolazione di batteri “buoni” (saprofiti) in grado di opporsi, per crescita competitiva, all’attecchimento e alla crescita di quella moltitudine di germi “cattivi” (patogeni) che causano la diarrea come espressione di un’infezione intestinale, sembra in apparenza assai più strano, in quanto sicuramente meno comune, sentir parlare di “fermenti lattici per la faringite”, anche se intuitivamente ciò non dovrebbe stupire poi tanto.
L’importanza di una flora microbica non patogena presente nel cavo orale e nella gola (faringe), infatti, rappresenta un buon punto di partenza per ridurre i tanto fastidiosi sintomi faringitici rappresentati, tra gli altri, da quello che prima indicavo con il termine “mal di gola”, riducendo essa la possibilità di crescita, in tali sedi, di quei germi patogeni che finiscono poi per rappresentare un vero e proprio esercito nemico pronto ad infilarsi nelle vie aeree inferiori, divenendo in tal modo causa di infezioni respiratorie più importanti.
Il lavaggio delle fosse nasali, peraltro, con soluzione fisiologica o con soluzioni saline marine, tanto consigliato dai pediatri e dagli pneumologi per ridurre le infezioni respiratorie specie nei pazienti della fascia pediatrica, altro non è se non una semplice misura utile ad allontanare dalle fosse nasali quella sovrabbondanza di secreti mucosi (catarro), misti ai germi di cui sopra (virus e batteri), che divengono poi la causa di molte infezioni faringee e delle vie aeree inferiori.
La proposta dello pneumologo, per limitare la possibilità che il cavo orale e il faringe si configurino come sedi di un’esagerata crescita microbica di germi patogeni, consiste nella somministrazione orale di un particolare prodotto contenente un ceppo batterico saprofita normalmente presente nella bocca (Streptococcus salivarius) che antagonizza la crescita dei germi patogeni, avente un gusto gradevole e la cui assunzione è consentita anche nel caso di pazienti intolleranti al lattosio, in caso di celiachia e nei diabetici.
Per gli allergici è opportuno valutare che non sussistano sensibilizzazioni agli eccipienti presenti nel prodotto.
Alla somministrazione del prodotto può associarsi, per una maggior efficacia preventiva, il ben noto lavaggio delle fosse nasali, al fine di allontanare la maggior quantità possibile di batteri potenzialmente in grado di determinare infezioni, oltre a potersi affiancare un trattamento concomitante con immunostimolanti (vedi “Le vaccinazioni utili in pneumologia: il parere dello pneumologo”).
Anche se non è necessaria la ricetta medica, in quanto non si tratta di un farmaco, il mio consiglio è comunque quello di consultarsi sempre con il proprio medico prima di iniziare ad assumere il prodotto, definendo altresì la durata della sua somministrazione.
Rappresentano, infatti, una controindicazione all’impiego tutte le situazioni di immunodeficienza (AIDS, pazienti in chemioterapia per tumori o portatori di altre immunodeficienze congenite o acquisite).
Per mantenere integra la sua efficacia, inoltre, la confezione dev’essere assolutamente conservata in frigorifero,
La somministrazione di tale principio attivo si dimostra utile, specie nei bambini e nei soggetti con frequenti recidive infettivo-infiammatorie dei mesi freddi a carico delle vie aeree superiori, nel caso di faringiti e di faringo-tonsilliti ricorrenti specie se causate dallo streptococco (prevenzione delle recidive streptococciche), di otiti ricorrenti, di infezioni micotiche orali da candida (candidosi orale o mughetto), in caso di alitosi secondaria alla presenza di una flora orale facilitante il disturbo (vedi “Cause di alitosi e malattie respiratorie: il parere dello pneumologo”) e nel caso di facilità alle stomatiti, essendosi dimostrata, altresì, una favorevole azione anche nella prevenzione della laringite in soggetti che presentino particolare tendenza a sviluppare tale patologia.
La corretta somministrazione del prodotto corrisponde a una singola assunzione di una compressa da lasciare solubilizzare in bocca all’atto di coricarsi, per un periodo di non meno di tre mesi o per periodi anche superiori in caso di necessità.
Si sconsiglia di bere dopo l’assunzione della compressa, per evitare di diluire la quantità di batteri “buoni” introdotti nel cavo orale, cosa questa che ne diminuirebbe l’efficacia.
E’ utile, inoltre, far precedere il lavaggio dei denti della sera all’assunzione della stessa.
E’ altresì sconsigliata la somministrazione del prodotto nel corso di una qualsiasi terapia antibiotica, in quanto ciò renderebbe inutile la sua assunzione a causa della morte del ceppo batterico provocata dall’antibiotico.
Se il prodotto contenente Streptococcus salivarius è indicato specificamente nella prevenzione delle infezioni delle vie aeree superiori, e non in quelle del tratto respiratorio inferiore, è vero anche che la ricorrenza di infezioni faringo-tonsillitiche, come ogni episodio infettivo, riduce l’efficienza generale delle difese immunitarie dell’organismo, facilitando la comparsa, anche in altri distretti respiratori, di infezioni concomitanti o temporalmente successive.
Si pensi, ad esempio, alla cosiddetta “ricaduta”, interpretata dal grande pubblico come una vera e propria “ripetizione” della stessa infezione appena superata attribuita ad una troppo rapida ripresa delle attività lavorative o sociali di chi si macchia della “colpa” di non rispettare un sufficiente periodo di convalescenza e che invece, ben al di la di tale teoria “naif”, altro non rappresenta se non un’altra infezione, diversa dalla precedente, che compare in un periodo in cui il sistema immunitario, ancora indebolito dalla prima infezione, non è ancora in grado di riprendere in modo efficace la sua azione difensiva.
Stabilito quanto, la riduzione degli episodi di faringo-tonsillite favorita dalla somministrazione orale dello Streptococcus salivarius, potrebbe rappresentare quel fattore a favore della preservazione di una miglior capacità immunitaria generale in grado, poi, di agire favorevolmente anche su di una minor suscettibilità alle infezioni del tratto respiratorio inferiore.
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