S’intende con il termine polmonite, un’infiammazione del polmone provocata da cause anche molto diverse tra loro, tra le quali quelle infettive, dipendenti da microrganismi di tipo batterico (batteri) o virale (virus), rappresentano sicuramente le più frequenti (vedi “Polmonite e broncopolmonite”).
Essendo batteri e virus i microrganismi più frequentemente responsabili delle polmoniti infettive, è possibile suddividere le stesse in due diversi gruppi in funzione dell’agente responsabile:
- polmoniti di natura batterica
- polmoniti di natura virale.
Polmoniti di natura batterica
- Streptococcus pneumoniae (Diplococcus pneumoniae), più noto con il termine di pneumococco, rappresenta uno dei microrganismi più facilmente isolati nelle polmoniti extra-ospedaliere di origine batterica, specie tra quelle acquisite in comunità.
- Esso rappresenta uno dei microbi più frequentemente isolati nel corso di polmoniti del periodo invernale (vedi “Bronchiti, polmoniti e altre infezioni respiratorie invernali: i consigli dello pneumologo”) e spesso complica altri tipi di infezione del tratto respiratorio superiore, rendendosi talora responsabile di infezioni dei seni paranasali (vedi “Sinusite acuta e cronica”), possibile punto di partenza della successiva diffusione dell’infezione alle meningi dell’encefalo (meningite pneumococcica).
- Essa rappresenta una delle più temibili meningiti batteriche insieme a quella da meningococco (Neisseria meningitidis) e a quella da emofilo ( Haemophilus influenzae).
Lo pneumococco è frequentemente riscontrabile nelle polmoniti degli etilisti che già presentino un generale deterioramento della condizione fisica secondaria all’abuso alcolico. - Un’altra parte importante delle polmoniti batteriche extra-ospedaliere riconosce come agente infettivo Mycoplasma pneumoniae, responsabile di forme febbrili che possono anche sfuggire alla semplice auscultazione del torace da parte del medico, ma che si confermano, invece, con quadri radiologici spesso importanti.
- Legionella pneumophila, talora presente negli impianti delle docce e resa respirabile dall’inalazione del nebulizzato dei getti d’acqua prodotti dagli stessi.
E’ responsabile di quadri di polmonite importanti, che necessitano di una diagnosi rapida e corretta che garantisca un approccio antibiotico mirato. - Altri batteri isolabili nelle polmoniti batteriche sono poi Haemophilus influenzae, Chlamydia psittaci, trasmessa all’uomo dagli uccelli anche domestici, Moraxella catarrhalis, Enterococcus faecalis, Kebsiella pneumoniae, importante in quanto da qualche anno è presente con ceppi resi multiresistenti agli antibiotici, Staphylococcus aureus, responsabile di gravissime infezioni respiratorie in ambiente ospedaliero e nei reparti di rianimazione, specie per quanto riguarda i ceppi resistenti alla meticillina (ceppi meticillino-resistenti – MRSA), ed Escherichia coli, batterio normalmente presente nelle feci.
- Coxiella burnetii si rende talora responsabile di polmoniti trasmesse da animali selvatici e da allevamento (ovini e bovini) all’uomo, attraverso l’inalazione dell’agente infettivo presente nelle feci e nelle urine disidratate degli animali infetti.
- Attenzione a parte merita poi il Mycobacterium tuberculosis, agente infettivo della tubercolosi umana (vedi “Tubercolosi ”), complicante spesso quadri di generale scadimento delle condizioni generali dell’organismo tipica dei soggetti etilisti, peggio se fumatori, dei pazienti affetti da virus dell’AIDS (virus HIV) e dei pazienti portatori di malattie tumorali maligne.
- Agenti batterici anaerobi (che crescono, cioè, in presenza di scarse quantità di ossigeno), provenienti spesso dall’ambiente gastrico, si rendono talora responsabili di infezioni polmonitiche qualche volta anche molto gravi degli etilisti, come conseguenza dell’aspirazione nel tratto respiratorio del vomito proveniente dallo stomaco.
- Pseudomonas aeruginosa è responsabile di polmoniti che complicano spesso quadri di malattie respiratorie croniche che già prevedono la presenza di tale microrganismo come ospite infettante abituale.
Tra questi quadri cronici, particolarmente rilevanti sono la bronchite cronica bronchiectasica (vedi “Bronchiectasie e bronchite cronica bronchiectasica”) e la fibrosi cistica, spesso aggravata da infezioni polmonari secondarie anche a Staphylococcus aureus.
Polmoniti di natura virale
Numerosi virus sono responsabili di quadri polmonitici che interessano più frequentemente l’interstizio polmonare, radiologicamente differenti da quelli delle polmoniti alveolari provocate, invece, dai batteri visti prima.
Le polmoniti virali rappresentano circa il 30% di tutte le polmoniti dell’adulto, e circa il 20% delle polmoniti che compaiono in età pediatrica.
- Il virus influenzale è responsabile di alcuni quadri di polmonite che possono complicare, nel periodo invernale, malattie respiratorie croniche tra le quali la bronchite cronica, la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) e l’enfisema polmonare.
Per questo motivo è vivamente consigliata, nei pazienti affetti da tali patologie, la vaccinazione antinfluenzale nel periodo pre-influenzale (mesi di ottobre-novembre).
Alcuni ceppi virali particolarmente aggressivi, quali il virus influenzale AH1N1, comportano seri rischi per la vita dei pazienti colpiti nel caso in cui essi appartengano a categorie a rischio per la concomitante presenza di condizioni e patologie quali alcolismo, AIDS, esiti di trapianto d’organo e di trapianto di midollo osseo per patologie maligne onco-ematologiche, malattie tumorali maligne specie se in corso di chemioterapia, deficit immunitari di varia natura, scadimento delle condizioni generali da malattie croniche e da inadeguata nutrizione, popolazione neonatale, grandi ustionati o in corso di trattamento cortisonico prolungato.
In queste categorie di pazienti sono possibili anche polmoniti virali da virus erpetici (Herpes simplex – HSV e virus della varicella-zoster) e da virus citomegalico ( citomegalovirus – CMV). - Anche i virus parainfluenzali si rendono talora responsabili di polmoniti sia dell’adulto che del bambino, con manifestazioni cliniche e sintomi sovrapponibili a quelle della polmonite da virus influenzale.
- Il virus respiratorio sinciziale (VRS) è talora responsabile di polmonite virale, complicanza che rappresenta qualche volta l’estensione del processo infettivo-infiammatorio virale dai bronchioli (bronchiolite virale) all’interstizio polmonare.
- Altre polmoniti virali possono essere sostenute da virus quali Adenovirus, Rhinovirus (i comuni virus del raffreddore) e coronavirus.
Conclusione
Essendo ancora oggi la polmonite, sia batterica che virale, una patologia respiratoria seria e ad esito tutt’altro che scontato specie negli anziani e nei pazienti con concomitanza di patologie croniche o tumorali, ben curabile e guaribile se correttamente diagnosticata e adeguatamente trattata, ma rischiosa se affrontata in modo improprio o non correttamente gestita fino ad una sua completa risoluzione, consiglio a chiunque ne sia affetto di affidarsi alla competenza del medico e dello specialista pneumologo, evitando i rischi di una pericolosa sottostima o, peggio ancora, di un imprudente “fai da te”.
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