Si parla genericamente di asma bronchiale (vedi “Asma bronchiale” – “Asma bronchiale: malattia da conoscere”), ma in realtà esistono diverse presentazioni dell’asma, in taluni casi talmente differenti tra loro per caratteristiche cliniche, biologiche, biochimiche e immunologiche, da configurare quadri clinici talmente distanti tra loro da dover essere affrontati con cure diverse.
Si realizza in questo modo, nella quotidianità pratica del disturbo asmatico, una moltitudine di situazioni cliniche dipendenti dalla variabilità genetica dei diversi pazienti e conseguenti alle diverse condizioni ambientali, tutte accomunate dal “broncospasmo” (ostruzione dei bronchi) più o meno reversibile, spesso assai diverse tra loro ma indicate dallo stesso nome: “asma”.
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Questi diversi modi di presentarsi dell’asma vengono indicati come “fenotipi”, esistendo, pertanto, diversi fenotipi della malattia.
Vediamoli.
I diversi fenotipi dell’asma
Senza voler entrare in classificazioni troppo complesse che esulano dalle necessità divulgative e informative del presente scritto, riporto di seguito una serie di “situazioni asmatiche” che, come dicevo prima, pur avendo la comune caratteristica di presentarsi con uno spasmo dei bronchi (broncospasmo) responsabile della difficoltà respiratoria, necessitano di approcci terapeutici diversi, non solo da un punto di vista farmacologico ma anche da un punto di vista preventivo e del controllo ambientale (vedi “Acari della polvere e asma: i consigli dello pneumologo” – “Asma allergico e allergie respiratorie: 20 consigli utili per l’igiene della casa”), senza i quali diviene molto più difficile ottenere il controllo della malattia asmatica nel tempo.
Esistono, pertanto, diverse situazioni cliniche caratterizzate dal broncospasmo, differenti per inquadramento diagnostico e per necessità terapeutiche, tra le quali:
- Asma ad età di insorgenza diversa, con variabile presenza di componente allergica (estrinseca) o non allergica (intrinseca) (vedi i 2 punti successivi).
- Asma allergico (atopico) precoce (early-onset o asma ad esordio in età pediatrica) con sintomatologia severa e implicazioni allergiche (asma estrinseca), presenza di IgE specifiche anti-allergene (vedi “Asma bronchiale allergico: quando praticare le prove allergometriche nel bambino e nell’adulto”), aumentati livelli di FeNO (infiammazione – vedi “Ossido nitrico esalato (FeNO), asma allergico e infiammazione dei bronchi”) ed eosinofilia (presenza di eosinofili nei secreti nasali e bronchiali) (vedi “Malattie allergiche delle vie aeree” – “Asma del bambino: i 10 consigli dello pneumologo per l’asma in età pediatrica”).
Ha una buona risposta ai cortisonici (vedi “Asma, cortisone, bambini e rischio crescita: i consigli dello pneumologo” – “Farmaci ed effetti collaterali nelle malattie respiratorie: il parere dello pneumologo”) e alle anti-IgE (vedi “Le vaccinazioni utili in pneumologia: il parere dello pneumologo”). - Asma non atopico (non allergico), ad insorgenza più tardiva(late-onset), più comune nelle donne in sovrappeso, con presenza di neutrofili nei secreti bronchiali e più difficilmente controllabile con le diverse terapie nonostante l’uso del cortisone (vedi “Asma, cortisone e altre malattie respiratorie: il parere dello pneumologo”).
- Asma tardivo (o asma eosinofilo late-onset o adult-onset asthma o asma ad esordio tardivo in età adulta) con sintomi più scarsi, più frequente nel maschio.
Presente l’infiammazione eosinofila, con presenza di IgE specifiche anti-allergene e aumentati livelli di FeNO (infiammazione).
Più refrattario ai cortisonici rispetto alla forma allergica.
Risponde invece generalmente bene ai farmaci antileucotienici (montelukast) e agli anticorpi anti-IL-5. - Asma grave e poco reversibile con coinvolgimento di ostruzione nasale, presenza di quadri eosinofili o neutrofili nelle secrezioni nasali (vedi “Rinite allergica (febbre da fieno)” – “Dalla rinite allergica all’asma bronchiale: lo pneumologo e la prevenzione asmatica”).
- Asma con atopia ma variabile controllo dell’ostruzione bronchiale con la terapia.
- Asma con frequenti riacutizzazioni.
- Asma accentuata dal fumo di sigaretta (vedi “Asma e fumo di sigaretta: il parere dello pneumologo”)
- Asma con elevata iperreattività bronchiale aspecifica.
- Asma grave particolarmente resistente ai trattamenti farmacologici (vedi “Come curare l’asma grave: meeting internazionale di pneumologi a Torino”).
- Asma grave con ostruzione non reversibile.
- Asma grave con elevati livelli di IgE (vedi “Anticorpi monoclonali per lo pneumologo: omalizumab per la terapia dell’asma grave”).
- Asma grave con elevati livelli di eosinofili nel sangue (vedi “Asma grave eosinofilo: lo pneumologo e il mepolizumab anti-IL-5”).
- Asma neutrofilico, spesso poco sensibile ai cortisonici ma con buona risposta ai macrolidi.
- Asma allergica da allergeni ambientali (vedi “Pollinosi” – “Tosse e allergia: il parere dello pneumologo).
- Asma allergica da allergeni e irritanti lavorativi e professionali (vedi “Asma e lavoro: i consigli dello pneumologo” – “Asma professionale: i 10 consigli dello pneumologo”).
- Asma da esercizio fisico o asma da sforzo o E.I.A. (Exercise Induced Asthma o asma indotta da esercizio fisico) – (vedi “Asma da sforzo o asma da esercizio fisico (E.I.A.): il parere dello pneumologo”).
- Asma da Aspirina o A.I.A. (Aspirin Induced Asthma o asma indotto da Aspirina) o AERD (Aspirin-Exacerbated Respiratory Disease) – (vedi “Asma indotto da Aspirina (A.I.A.): il parere dello pneumologo”), fenotipo di asma non-allergico generalmente con ostruzione bronchiale di grado moderato-severo, prevalente nel sesso femminile ed esordio in età adulta. Spesso concomita sinusite eosinofila iperplastica e poliposi rino-sinusale con anosmia (deficit olfattivo variabile), presenza di eosinofilia nel secreto nasale e bronchiale e nel sangue periferico e scarsa sensibilizzazione allergica ai comuni allergeni respiratori. Coesiste intolleranza ai FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) e iperproduzione di leucotrieni, motivo per cui risponde generalmente al trattamento con il montelukast (antileucotrienico).
- Asma catameniale e menopausale (accentuantesi in prossimità del periodo mestruale e in menopausa), con evidenti implicazioni ormonali (vedi “Polmoni, asma e menopausa: il parere dello pneumologo”).
- Asma gravidico (vedi “Asma e allergie respiratorie in gravidanza: i consigli dello pneumologo” – “Asma bronchiale, allergie e olio di pesce in gravidanza: lo pneumologo e la prevenzione”).
- Asma associato all’obesità, con bassa risposta ai cortisonici ma buona sensibilità al dimagrimento (vedi “Asma e sovrappeso: il parere dello pneumologo” – “Asma, BPCO, e obesità: il parere dello pneumologo”).
- Asma psicosomatico (vedi “Asma psicosomatico: il parere dello pneumologo e dello psicoterapeuta” – “Asma, stress, ansia e depressione: il parere dello pneumologo” – “Asma e ansia: nei giovani il problema è maggiore”).
Per quanto queste diverse presentazioni dell’asma abbiano in certi casi suggerito di abbandonare questo termine per definire di volta in volta, con denominazioni diverse, quadri patologici talvolta per certi aspetti distanti tra loro, appare per il momento ancora vantaggioso non abbandonare questo modo unitario di vedere l’asma come “una stessa cosa”, caratterizzata da sintomi comuni (vedi “Sento un fischietto quando respiro! Che cos’è?”), probabilmente per i molti aspetti che ancora accomunano questi diversi quadri clinici, ma soprattutto per non avere ancora a disposizione terapie poi così tanto mirate e differenti nel trattamento delle diverse forme da giustificare l’abbandono del termine “asma”, oggi ancora indicatore unificante di tanti aspetti comuni.
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