“Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.
La domanda di questa uscita è:
Le vitamine possono far crescere un tumore polmonare?
La risposta a questa domanda solleva un vecchio problema che purtroppo, ancora oggi, sembra non aver trovato soluzione nel grande pubblico.
Come le “fake” più resistenti, anche questa è difficile a morire, nonostante il mondo scientifico si sia già espresso a sfavore di tale possibilità.
Ben inteso che il dilemma riguarda non solamente il tumore maligno del polmone, ma più in generale i tumori, indipendentemente dall’organo nei quali si sviluppano.
Acido folico e in particolare la vitamina B12, sono stati nel tempo tra i due principi vitaminici maggiormente incriminati quando, se pur a torto, si attribuivano loro, oltre alle proprietà favorevoli proprie delle vitamine, anche la possibilità che le stesse si comportassero da pericolosi fattori di sviluppo e di crescita dei tumori.
Si tenga presente che spesso i pazienti, in corso di chemioterapia per una qualsiasi neoplasia maligna, vengono sottoposti a trattamenti integrativi con sali minerali e vitamine, proprio per ripristinare le perdite legate a vomito e diarrea o conseguenti allo scarso assorbimento di tali principi nutritivi secondario ai possibili gap nutrizionali quali-quantitativi indotti dal tumore.
Tali pratiche non hanno mai dimostrato, in modo incontrovertibile, la possibilità di agire in senso favorente sulla crescita dei tumori, dimostrando, una volta di più, la completa inconsistenza di questo timore tanto diffuso.
Rimane, invece, immutata nel tempo la conferma che fumo di tabacco e inquinamento urbano dell’aria (smog) rappresentino due tra le più importanti cause di sviluppo del tumore polmonare maligno.
Ci si concentri, quindi, su tutto ciò che risulti utile a ridurre l’esposizione a queste due pericolose fonti cancerogene, più che sul demonizzare inutilmente, nei pazienti affetti da tumore, le favorevoli proprietà curative delle nostre indispensabili vitamine
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