“Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.
La domanda di questa uscita è:
Per una sincope mio nonno ha vomitato ed è stato ricoverato. Gli hanno trovato una polmonite ab-ingestis? Cosa vuol dire?
L’episodio del quale è stato vittima suo nonno (sincope, da causa non determinale dal suo racconto) ha comportato la completa perdita della coscienza con conseguente caduta a terra.
E’ possibile che nel corso di tale evento sia avvenuta, come conseguenza della posizione coricata, la risalita di succhi gastrici e/o alimenti presenti nello stomaco che, attraverso l’esofago, possono aver raggiunto il faringe e il cavo orale.
Di qui, proprio in quanto il paziente permaneva in stato di incoscienza e non era in grado di badare a sé, essi possono essere stati aspirati involontariamente nelle vie aeree durante gli atti respiratori, andando in tal modo a raggiungere le vie aeree inferiori e i polmoni.
E’ proprio in questo modo che, vista la presenza di microrganismi (batteri) e di residui alimentari presenti nelle secrezioni refluite, si sono create, nei giorni successivi all’episodio sincopale, le condizioni ideali allo sviluppo della polmonite di cui lei parla e che, proprio per quanto detto, viene definita “ab-ingestis” (dal latino: “da materiali ingeriti”).
Tale modalità di comparsa della polmonite riguarda ogni situazione nel corso della quale il paziente si presenti incosciente (intossicazioni, traumatismi e incidenti della strada, anestesia generale (Sindrome di Mendelson), ecc.).
Questa situazione è assai frequente anche negli etilisti che, abusando di sostanze alcooliche fino a perdere i sensi e soffrendo con facilità di reflusso gastro-esofageo favorito dall’alcol, vedono con maggior favore il realizzarsi, rispetto ai non bevitori, di polmoniti che si sviluppano proprio con questo meccanismo.
Approfondimenti
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