“Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.
La domanda di questa uscita è:
Ho la BPCO. Perché da quando mi hanno cambiato il dispenser a polvere con uno spray respiro meno bene?
La domanda riassume, nè più nè meno, tutta una serie di domande dello stesso tenore che nel corso della mia attività professionale mi sono state rivolte da alcuni pazienti.
Spesso la variazione del dispositivo contenente i farmaci broncodilatatori inalatori a polvere avviene, su proposta dei medici di medicina generale (MMG), per ottemperare ad una necessità di ordine farmaco-economico.
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Negli ultimi anni, infatti, sono stati immessi sul mercato, a minor costo, dispositivi contenenti principi farmacologici bronco-attivi sotto forma di spray, che già racchiudono, in un solo dispenser, tutti e tre i diversi principi attivi che più comunemente vengono impiegati nei pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva, la cosiddetta BPCO (LABA + LAMA + ICS).
In certi casi essi si sostituiscono ad alcuni farmaci in polvere per inalazione che, per consentire l’apporto dei tre diversi prodotti, devono essere assunti con due diversi dispenser (LABA-ICS, in un dispenser + LAMA in un secondo dispenser).
Per quanto, in teoria, la diversa formulazione consenta di trattare in ogni caso il paziente con gli stessi principi farmacologi, di fatto, però, la diversa formulazione (polvere o spray) necessita di pazienti ben addestrati all’uso dei prodotti spray, pena il non riuscire a garantire una corretta inalazione degli stessi.
In questo modo, pur essendo i farmaci somministrati praticamente quantitativamente uguali nei due casi, di fatto la maggior difficoltà di molti pazienti anziani a praticare correttamente l’inalazione dello spray (più difficoltosa) rispetto all’inalazione del prodotto in polvere (più agevole), rischia di rappresentare il fattore che, in molti casi, non consente di raggiungere con gli spray gli stessi risultati terapeutici che si ottengono con l’inalazione degli stessi principi attivi sotto forma di polvere inalabile.
Di qui, come già diverso tempo fa rilevavo in un mio articolo, la necessità da parte dello pneumologo di soffermarsi con il proprio paziente fino a sincerarsi personalmente della corretta utilizzazione dei dispenser contenenti spray.
Approfondimenti
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