“Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.
La domanda di questa uscita è:
Avendo un’asma grave, devo fare il cortisone per tutta la vita?
La definizione di “asma grave” usata da questo paziente non definisce con precisione la natura della sua asma, cioè se sostenuta su base allergica da un’elevata quantità di IgE nel sangue o legata invece ad un aumento degli eosinofili circolanti, ma indica semplicemente il fatto che, con la terapia classica basata sull’impiego di broncodilatatori e cortisonici per via orale o iniettiva, non si sia in grado di controllare sufficientemente la malattia.
Essendo l’asma bronchiale una patologia respiratoria connotata, in primo luogo, dall’infiammazione dei bronchi, se la terapia farmacologica non riesce a risolvere il quadro infiammatorio bronchiale, non si può pensare di aver ragione delle crisi asmatiche.
Chiarito questo punto fondamentale si comprende perché il cortisone, capostipite e fondamento della terapia antiinfiammatoria, diventa spesso un insostituibile alleato nella cura dell’asma grave.
Come spesso ho spiegato nei vari articoli che ho pubblicato e che cito di seguito, la prima cosa che il paziente con asma grave dovrebbe fare è preoccuparsi della propria malattia asmatica, prima ancora che degli effetti collaterali dei farmaci impiegati per curarla.
Il peggior effetto collaterale, infatti, dell’asma grave non sufficientemente trattata, è il progressivo deterioramento, senza ritorno, della funzionalità respiratoria, che in molti casi può condurre ad un’ostruzione cronica dei bronchi talmente seria da non essere più risolvibile nemmeno con i broncodilatatori prima efficaci.
Oltre a ciò, è questa la strada che spesso genera quei quadri clinici respiratori talmente compromessi, da un punto di vista funzionale, da concludersi qualche volta anche con la morte del paziente.
Di qui l’invito a non temere mai il rischio degli effetti collaterali legati alla terapia, più di quanto non si debbano temere i rischi derivanti da terapie mal condotte o impropriamente sospese per paura della cura!
Fortunatamente negli ultimi anni la ricerca farmaceutica ha regalato agli asmatici nuove armi molto efficaci per curare l’asma grave, mirando in modo più preciso sui diversi bersagli responsabili delle diverse forme asmatiche più serie.
Mi riferisco ai tanti anticorpi monoclonali oggi utilizzabili in terapia, aventi tutti il grande vantaggio di controllare l’infiammazione dei bronchi pur riducendo, talvolta anche in modo rilevante, il dosaggio dei diversi cortisonici impiegati nel trattamento di questi pazienti.
In questo modo si sono create le basi per una gestione molto più agevole ed efficace dei diversi quadri gravi della malattia asmatica, minimizzando i rischi di incorrere, nel tempo, negli effetti collaterali più temibili secondari all’uso cronico del cortisone.
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