“Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.
La domanda di questa uscita è:
Perché l’odore dell’erba tagliata mi provoca l’asma solo in primavera ma non in estate?
Rispondo volentieri a questa curiosa domanda che apparentemente potrebbe apparire “strana” ma che poi tanto strana non è. Premesso che se si è allergici ad un determinato allergene lo si è poi sempre e non solo in un definito periodo dell’anno, il fenomeno che stupisce questa paziente consiste nel fatto di soffrire di crisi respiratorie asmatiche solo quando, in occasione dello sfalcio primaverile dell’erba lungo le strade, i prati e i giardini, si trovi a passare in zone ove sia in corso questo tipo di operazione, mentre lo stesso taglio dell’erba non le provoca nulla nel periodo estivo nonostante lei percepisca netto, in entrambi i casi, l’odore dell’erba tagliata.
Il perché è presto detto.
Quasi certamente questa paziente risulterebbe sensibilizzata ai pollini delle graminacee nel momento in cui dovesse sottoporsi alle prove allergometriche utili, da un punto di vista diagnostico, a documentarne la sua sensibilizzazione allergica.
Ciò vuol dire che ogni qual volta essa si trovi ad essere esposta all’inalazione di pollini di questa specie arborea (ricordo come le graminacee corrispondano sostanzialmente alle comuni erbacce dei prati), l’incontro antigene-anticorpo tra il polline e il soggetto allergico giustifica le crisi d’asma di cui soffre.
Fin qui nulla di strano.
La crisi allergica respiratoria, quindi, in questa paziente non è tanto legata all’inalazione dei molti prodotto odorosi (“odore di erba”) che si producono per frantumazione e schiacciamento degli stelli delle graminacee durante le operazioni di taglio, quanto proprio ai pollini delle stesse che, in primavera, ad opera del vento o in questo caso per scuotimento dei fusti arborei, si liberano nell’aria divenendo inalabili.
Lo stesso non avviene invece in estate, in quanto in tale periodo le graminacee hanno già rilasciato il loro contenuto pollinico qualche mese prima e ne risultano pertanto prive.
Nei mesi estivi, quindi, lo sfalcio dell’erba provocherà ugualmente la produzione del “profumo” dell’erba tagliata (al quale non si è allergici “tout court”) per maciullazione degli steli erbosi ad opera dei tagliaerba, ma non liberando più il polline allergenico non si renderà più responsabile delle crisi asmatiche presenti invece in primavera.
Attenzione però ad una cosa: se ciò vale in pianura, nel caso in cui questa paziente dovesse trasferirsi in montagna ad una quota più elevata rispetto a quella alla quale avviene ciò che descrive, il ritardo biologico dei fenomeni di pollinazione presenti alle quote più alte potrebbe invece provocare, con il taglio dell’erba, esattamente ciò che in pianura le capita in primavera!
Questa asmatica tenga quindi conto anche ci ciò prima di programmarsi una vacanza estiva in montagna.
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