“Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.
La domanda di questa uscita è:
Ho un’asma bronchiale. Perché con le prove allergologiche negative mi dicono che sono allergica?
L’asma bronchiale è una patologia respiratoria che può riconoscere una causa allergica e una causa non-allergica.
Lo pneumologo, dopo aver accertato con la spirometria la sicura natura asmatica delle crisi respiratorie dichiarate dal paziente, nel sospetto di un’asma di natura allergica può inviarlo all’allergologo al fine di testarne l’eventuale sensibilizzazione ad allergeni responsabili delle crisi asmatiche.
Visita Pneumologica
Che cos’è (e come viene fatta)?
Scopri tutte le fasi della visita specialistica e come il Dott. Enrico Ballor valuta il paziente per il disturbo che presenta.
Guarda il Video
Sia ben chiaro che lo pneumologo che per la prima volta visita il paziente asmatico non ha altro strumento, per “supporlo allergico”, se non l’anamnesi (il racconto che il paziente fa delle sue crisi respiratorie), cercando di correlare le crisi asmatiche con uno o più allergeni eventualmente presenti nell’ambiente (casa o qualsiasi altro spazio all’esterno di essa).
Ciò che l’allergologo farà successivamente non sarà altro se non sottoporre il paziente ai test allergometrici che riterrà più opportuni, con il preciso intento di individuare quali, tra le possibili sostanze allergeniche, siano responsabili degli accessi asmatici.
Come si vede, prima di sottoporre il paziente ai test allergometrici, sia lo pneumologo che l’allergologo partono dalla precisa convinzione “clinica” che lo stesso possa essere allergico.
Spiego meglio: se le crisi asmatiche si verificano sempre e solo in un determinato periodo dell’anno o sempre e solo quando il paziente si trovi in un ben definito luogo o in presenza di ben definiti fattori (animali, piante, sostanze chimiche, ecc), i due fattori “temporale” e “spaziale” rappresentano “clinicamente” la base di partenza sulla quale costruire quell’ipotesi allergica dell’asma che condurrà poi agli esami successivi.
Quindi: prima mi convinco con criterio clinico che il mio asmatico sia un allergico, poi, solo dopo, cerco di individuare a che cosa.
Ma se quando sottopongo il paziente ai vari test allergologici non trovo un allergene responsabile delle crisi (gli allergeni testati più comuni sono poche decine, mentre le potenziali sostanze responsabili di sensibilizzazione allergica sono migliaia!), ciò non mi autorizza a definire il mio paziente asmatico “non-allergico”, ma semplicemente mi consente invece di concludere, sulla base di un criterio clinico, che il mio paziente asmatico sia un allergico, con prove allergometriche negative.
Spero di aver risposto in questo modo ai dubbi della paziente.
Approfondimenti
Scopri di più su questo argomento leggendo anche:
- Asma bronchiale
- Asma bronchiale: malattia da conoscere
- I “fenotipi dell’asma”: i diversi modi di presentarsi dell’asma bronchiale
- Pollinosi
- Malattie allergiche delle vie aeree
- Asma bronchiale allergico: quando praticare le prove allergometriche nel bambino e nell’adulto
- Asma allergico con prove allergologiche negative: il parere dello pneumologo
- Negativa alle allergie: crisi d’asma o dispnea da ansia?
Visita Pneumologica
Che cos’è (e come viene fatta)?
Scopri tutte le fasi della visita specialistica e come il Dott. Enrico Ballor valuta il paziente per il disturbo che presenta.
Guarda il Video
Chiedi allo Pneumologo
Se hai una domanda da porre al Dott. Ballor, compila ora il modulo qui sotto.
Le migliori domande che verranno giudicate più di interesse generale, troveranno risposta su questo sito nelle prossime settimane.