Sì, non è una leggenda metropolitana: purtroppo nelle nostre case si possono spesso riscontrare inquinanti dotati di potenzialità nociva da non sottovalutare.
E se in queste case si trovano a vivere anche bambini, donne incinte e anziani, beh… è meglio saperne un po’ di più sugli “inquinanti volatili”.
Introduzione
A giudicare da ciò che si legge parrebbe che le nostre amate case siano, in realtà, i luoghi più insicuri e pericolosi da frequentare.
Si!
Perché stando a quanto compare in varie pubblicazioni che trattano di ambiente domestico e salubrità dell’aria, veleni, tossici e inquinanti inalabili presenti in casa, hanno il ruolo di potenziali killer sempre pronti a rovinarci la vita.
Senza eccedere in esagerazioni poco intelligenti e che qualche volta possono apparire pretestuose, è vero purtroppo che nell’aria delle case, nelle quali comunemente ognuno di noi vorrebbe poter trovare un po’ di quiete, si possono spesso riscontrare inquinanti dotati di potenzialità nociva da non sottovalutare, specie nelle case in cui si trovino a vivere bambini, donne incinte e anziani.
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Numerosi articoli della letteratura scientifica, infatti, sottolineano quanto anche dall’inquinamento presente negli ambienti confinati nei quali siamo soliti vivere, quali uffici, scuole e appartamenti d’abitazione, dipendano patologie di vario genere, tra le quali alcune malattie cardiovascolari, ma prime fra tutte molte malattie tumorali del polmone e del cavo orale, oltre ai tumori mammari e delle vie urinarie (reni e vescica).
Molte malattie allergiche delle vie aeree, tra le quali molti casi di asma bronchiale (vedi “Asma bronchiale: malattia da conoscere”) e di rinite allergica, dipendono dall’inquinamento domestico e dagli allergeni della polvere in essa contenuti (vedi “Asma allergico da acari della polvere: i consigli dello pneumologo”).
Ma anche le forfore animali, presenti nelle case ove ci siano animali domestici (vedi “Bimbo, animali domestici, asma e allergie respiratorie: i consigli dello pneumologo”), rappresentano allergeni tutt’altro che trascurabili, in grado di generare e mantenere stati asmatici e malattie respiratorie (vedi “Asma allergico da pelo del cane: il parere dello pneumologo” – “Asma allergico da pelo del gatto: il parere dello pneumologo”).
Quali sono le sostanze in grado di rappresentare problemi?
Vediamo, allora, quali sono le sostanze presenti nelle case in grado di rappresentare problemi talora di non poco conto, ma soprattutto quali comportamenti mettere in atto per limitare i rischi che tali inquinanti comportano per la nostra salute respiratoria, ma non solo.
L’elenco delle sostanze inquinanti e pericolose che si possono riscontrare nell’aria degli ambienti confinati pare interminabile.
Tra i più pericolosi e diffusi compaiono:
- il benzene
- la formaldeide e il naftalene, contenuti e liberati da prodotti e oggetti presenti nelle nostre case, tra i quali colle, specie quelle impiegate in falegnameria per produrre truciolati, vernici, solventi, diluenti e benzine, etere, detergenti tra i quali il tricloroetilene, alogenuro alchilico noto come “trielina”, tetracloroetilene
- prodotti impiegati per le pulizie domestiche, per la preservazione degli abiti riposti negli armadi (naftalina)
- profumi
- toner delle stampanti
- insetticidi
- incenso e candele profumate (vedi “Asma e problemi respiratori da profumi, candele, oli e incenso: i consigli dello pneumologo”).
Nel loro insieme essi appartengono ai cosiddetti composti organici volatili, noti anche con la sigla inglese VOC (Volatile Organic Compounds), molecole chimiche spesso molto diverse tra di loro, in special modo per le loro caratteristiche chimico-fisiche, aventi unicamente la volatilità come comune denominatore, cioè la capacità di liberarsi spontaneamente nell’aria anche alle normali temperature.
Idrocarburi aromatici, ammine aromatiche cancerogene e così via sono spesso presenti in quantità rilevanti nelle nostre case, molto spesso prodotte dal fumo di tabacco e dalla grigliatura degli alimenti (vedi “Fumo di sigaretta, tosse, catarro e tumore del polmone: i consigli dello pneumologo”).
Anche il radon sprigionato dal terreno, gas dotato di particolare capacità mutagena sul DNA (cancerogeno), è talora presente nelle nostre abitazioni, specialmente ai piani più bassi quando privi di adeguato isolamento.
Ma ancora l’elenco non è finito, potendosi annoverare tra i nemici silenziosi, come detto prima, anche numerosi allergeni domestici, tra i quali gli acari, i derivati epidermici animali, numerosi pollini concentrati nell’aria interna ma provenienti dall’ambiente esterno (vedi “Pollinosi”) e le muffe (vedi “Asma, problemi respiratori e muffe nella casa”).
Come migliorare l’aria dell’ambiente domestico?
Vediamo, a questo punto, che cosa fare per cercare di recuperare il terreno perduto, ma soprattutto per modificare il più possibile l’aria poco salubre dell’ambiente domestico, mettendo un freno all’incremento progressivo della concentrazione degli inquinanti volatili.
- Per prima cosa rigore assoluto nel bandire il fumo di sigaretta dall’ambiente in cui si vive, specie se in casa è presente un bimbo (vedi “Asma e fumo di sigaretta: il parere dello pneumologo” – “BPCO e fumo di sigaretta: il parere dello pneumologo” – “Fumo e asma: parlarne non è mai abbastanza”).
Non esiste inquinante più nocivo e pericoloso del fumo prodotto dalle sigarette, sia per le sostanze irritanti le vie aeree in esso contenute, sia per i prodotti cancerogeni generati nel corso della combustione del tabacco - Limitare il riscaldamento in modo tale da non superare in casa i 21°C, con una temperatura che sarebbe preferibile mantenere, nel corso della notte, non superiore ai 19°C nelle camere dove si dorme.
- Cercare di rinunciare, per quanto possibile, a tappeti e moquette specie dove si dorme, evitando prima di tutto di tenere nelle camere da letto librerie polverose, specie se prodotte con truciolati, o pelouche nelle camerette dei bimbi.
Sarà indispensabile, inoltre, mettere in atto tutti i consigli che già ho fornito a proposito dell’igiene della casa nei pazienti asmatici e allergici (vedi “Asma allergico e allergie respiratorie: 20 consigli utili per l’igiene della casa”). - Limitare al massimo la presenza di animali in casa che, per quanto rappresentino un indiscutibile vantaggio in termini di compagnia, rischiano purtroppo di comportare qualche problema in più da un punto di vista dell’igiene.
- Alcune piante d’appartamento godono della non indifferente proprietà di rappresentare veri e propri filtri in grado di ridurre le impurità presenti nell’aria domestica.
Tra queste, due delle più ornamentali sono sicuramente il ficus e la dracena, ma anche la peperomia ed i bei fiori delle gerbere e dei crisantemi non sono da meno.
Peccato, nel caso di questi ultimi, il collegarli immediatamente a ricordi funebri e al lutto, cosa questa tipica della sola cultura italiana, ben diversamente da quanto avviene in altri Paesi, primi fra tutti quelli asiatici, nei quali invece viene attribuito a questi fiori un significato di gioia e di purezza, essendo regalati in occasione di matrimoni e compleanni.
Anche l’aloe, pianta da più parte decantata per le sue innumerevoli virtù curative, sembra avere proprietà “ripulenti” in tale senso. - Anche il filtraggio dell’aria con apparecchi filtranti per ambienti, in determinate situazioni, può sicuramente rappresentare una marcia in più per limitare l’inquinamento interno (vedi “Asma, allergie respiratorie e filtraggio dell’aria: il parere dello pneumologo”).
- Ricordo, inoltre, come sia di fondamentale importanza mantenere una perfetta pulizia e manutenzione dei filtri degli impianti domestici impiegati per il condizionamento dell’aria (vedi “Asma, BPCO, malattie respiratorie e aria condizionata: il parere dello pneumologo”).
- Penso che un’adeguata ventilazione degli ambienti possa rappresentare la più semplice ed economica misura atta a ridurre rapidamente e a mantenere bassa la concentrazione degli inquinanti visti sopra, in particolar modo il radon e i prodotti dei truciolati (solventi e colle).
Si tenga tuttavia ben presente la necessità, nel caso in cui sia presente in casa un soggetto allergico, di evitare, aprendo le finestre, un’esagerata immissione nell’abitazione di pollini allergenici, in particolar modo nel periodo in cui gli stessi siano presenti nell’ambiente esterno.
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