Dott. Enrico Ballor – Pneumologo Torino
Sintomi e Diagnostica

Strano Dolore Muscoli Torace: Statine e Broncodilatatori

Dolore toracico e patologie correlate. Ho già trattato questo argomento in un altro articolo dedicato (vedi tra le “Patologie trattate”: “Dolore toracico”).

Ciò che voglio affrontare, invece, in questo nuovo breve testo, è il dolore al torace che può comparire in due differenti situazioni tutt’altro che rare, entrambe correlate all’uso di particolari classi di farmaci.

STATINE

Appartiene a questa classe una grande quantità di molecole farmacologiche aventi in comune la capacità di inibire la sintesi del colesterolo prodotto dal fegato (colesterolo endogeno), in quanto in grado di interferire con la via metabolica che porta alla sua sintesi attraverso l’inibizione funzionale dell’idrossimetilglutaril-CoA reduttasi, enzima che opera una fondamentale trasformazione di un precursore del colesterolo lungo tale via.

Tra queste, naturali o di sintesi che siano, compaiono simvastatina, rosuvastatina, pravastatina, lovastatina, atorvastatina e fluvastatina.

L’ampia diffusione di questi farmaci è giustificata dalla loro ormai consolidata efficacia nella prevenzione primaria e secondaria delle patologie cardiovascolari, prime fra tutte l’infarto miocardico, la malattia coronarica e la cardiopatia ischemica, oltre alla prevenzione dell’aterosclerosi che tanti danni esercita sul circolo arterioso sistemico, non ultimo su quello cerebrale.

Come qualunque farmaco, anche le statine presentano il loro conto in termini di effetti collaterali, quell’insieme di conseguenze indesiderate che si accompagnano, purtroppo, al loro vantaggioso effetto farmacologico.

Tra questi effetti indesiderati compaiono alcuni problemi epatici, con una tossicità sul fegato dimostrata, spesso, dall’aumento in circolo delle transaminasi.

Ma l’effetto negativo forse più noto associato alla loro somministrazione, consiste nella comparsa di dolore muscolare, talvolta anche solo in termini di rigidità e indolenzimento dei muscoli, più raramente correlato a una vera e propria rabdomiolisi, consistente nella rottura (lisi, appunto) delle cellule muscolari, con liberazione in circolo di creatinfosfochinasi (CPK) e di mioglobina, enzimi muscolari che possono rendersi responsabili anche di grave danno renale quando presenti nel sangue in elevate quantità.

A questo proposito ricordo il caso della cerivastatina, statina ritirata dal commercio proprio per la grave rabdomiolisi che provocava rispetto alle altre statine, ancor più quando veniva associata ai fibrati, farmaci impiegati nella terapia del controllo dei trigliceridi.

Tra i sintomi evocativi di miopatia iatrogena (malattia muscolare indotta da farmaci), classica è la comparsa di veri e propri crampi muscolari, che compaiono non solamente agli arti, ma che possono talvolta interessare anche la muscolatura del torace presentandosi con dolore intenso, in grado di creare un particolare allarme soprattutto per le altre patologie con le quali, in era Internet e senza dirette, immediate e più autorevoli conferme mediche, possono essere scambiate, non raramente ricondotte, dalla fantasia dei pazienti timorosi, all’infarto miocardico, all’embolia polmonare, alla dissecazione aortica o allo pneumotorace.

BRONCODILATATORI β2-AGONISTI (SABA e LABA)

Appartiene a questa classe di farmaci una grande quantità di molecole farmacologiche in grado di determinare un effetto broncodilatatore attraverso un’azione diretta sui recettori β2-agonisti adrenergici presenti nei bronchi.

Essi si distinguono tra loro per la rapidità d’insorgenza dell’effetto farmacologico e per la durata dello stesso, suddividendosi, in funzione di ciò, in due sottocategorie (vedi “I nuovi farmaci per asma e BPCO presentati dallo pneumologo” – “ACOS: asma/BPCO “overlap syndrome”. Lo pneumologo fa il punto” – “Asma, glaucoma e cataratta: lo pneumologo e le malattie degli occhi”):

  • SABA (short acting beta-adrenoceptor agonists – β2 agonisti a breve durata d’azione), il cui principale rappresentante è il salbutamolo.
  • LABA (long acting beta-adrenoceptor agonists – β2 agonisti a lunga durata d’azione): farmaci broncodilatatori inalatori a lunga durata d’azione (non meno di 12 ore e non tanto oltre le 24 ore), che agiscono sui recettori β2 responsabili della broncodilatazione.
    Di questi farmaci fanno parte salmeterolo, formoterolo, olodaterolo, vilanterolo, indacaterolo e altri.

Tali farmaci vengono impiegati nel trattamento delle malattie ostruttive delle vie aeree, tra le quali figurano quelle patologie respiratorie aventi l’ostruzione dei bronchi come caratteristica comune, quali l’asma bronchiale, allergico e non allergico (vedi ”Asma bronchiale: malattia da conoscere”) e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), entrambe in grado di mostrare alla spirometria una variabile compromissione funzionale delle vie aeree.

Nel corso della personale attività clinica specialistica, ho avuto numerose volte la conferma della possibilità che hanno tali farmaci di indurre la comparsa di crampi muscolari spesso riferiti proprio alla muscolatura del torace, riproponendo, anche in questo caso, ciò a cui ho già accennato prima a proposito della diagnosi differenziale tra un dolore toracico “innocente”, ed uno, invece, spia di una patologia grave.

In particolar modo ricordo il caso di un paziente eccessivamente ansioso affetto da BPCO, in terapia da qualche mese con il salmeterolo per via inalatoria, che nonostante fosse stato ripetutamente rassicurato dal medico, relativamente all’innocuità delle manifestazioni dolorose crampiformi che frequentemente comparivano a livello della muscolatura pettorale, preferiva ricorrere, ad ogni nuovo episodio doloroso, alle cure del Pronto Soccorso per escludere l’infarto!

Si tenga pertanto conto anche di queste due possibilità, ogni qual volta ci si trovi nella necessità di dover spiegare la comparsa di un dolore al torace apparentemente senza spiegazione, non stancandomi mai di ricordare che la corretta diagnosi delle malattie spetta prima di tutto al medico e allo specialista, più che al paziente!

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