“Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.
La domanda di questa uscita è:
Esiste un vaccino per il virus respiratorio sinciziale?
Il vaccino di cui lei chiede informazioni è stato recentemente autorizzato (giugno 2023) dalla Commissione Europea in seguito alla conferma della sua efficacia (superiore all’80%) e innocuità da parte dell’EMA (Agenzia Europea del Farmaco).
Il suo impiego sarà per il momento autorizzato solo per la vaccinazione delle persone di età pari o superiore ai 60 anni.
Come già recentemente scrivevo in un mio articolo pubblicato sulla mia piattaforma di informazione e divulgazione medica “Medicina del Respiro” (vedi sotto), il virus respiratorio sinciziale (VRS) può rendersi responsabile di bronchiolite e di polmonite virale, contemplando la possibilità di evoluzione sfavorevole con complicanze anche serie specie nei bimbi piccoli e negli adulti fragili.
Fino ad oggi il trattamento prevedeva la somministrazione di farmaci sintomatici e di antivirali nei casi più a rischio. Con l’immissione di questo nuovo presidio terapeutico in farmacopea, appena il vaccino sarà disponibile e sarà distribuito, si potrà procedere con una vaccinazione protettiva sulla popolazione dei soggetti più vulnerabili.
Esiste invece già, ed è a disposizione, un anticorpo monoclonale somministrabile per la prevenzione dell’infezione. Questo anticorpo è in grado di dare una protezione preventiva che dura intorno ai 5-6 mesi.
Approfondimenti
Per approfondire vedi anche:
- Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) e malattie respiratorie: il parere dello pneumologo
- Bronchite acuta e cronica
- Polmonite e broncopolmonite
- Quali sono i batteri e i virus responsabili delle polmoniti
- Polmonite e broncopolmonite: quando i problemi respiratori si fanno seri
- Bronchiolite e immagini ad albero in fiore alla TAC (tree in bud): il punto dello pneumologo
- Dispnea (difficoltà respiratoria)
- Insufficienza respiratoria e ossigenoterapia
- Emogasanalisi arteriosa
- Saturazione dell’ossigeno e dita fredde: lo pneumologo e il buon uso dell’ossimetro
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