“Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.
La domanda di questa uscita è:
Si possono fare i farmaci biologici per l’asma in gravidanza?
La terapia con i farmaci biologici rappresenta una delle più recenti proposte farmacologiche per la cura dell’asma bronchiale grave. Ormai da qualche anno diversi farmaci si sono affacciati sulla scena in questo senso, a partire da quelli come l’omalizumab per il trattamento dei pazienti affetti da asma bronchiale connotato dalla eccessiva presenza di IgE nel sangue, per arrivare fino ai farmaci più recenti impiegati per il trattamento dell’asma grave eosinofilo quali mepolizumab, reslizumab e benralizumab, impiegati nei pazienti che presentino un’eosinofilia elevata.
Purtroppo, per quanto l’efficacia di questi farmaci rappresenti ormai cosa nota, il loro impiego in gravidanza non sembra ancora scontato in quanto l’esperienza ancora troppo breve sembra sconsigliare, per il momento, il loro uso in questo particolare periodo della vita delle pazienti.
Le diverse schede informative allegate alle confezioni, infatti, consigliano tutte in via prudenziale di evitarne la somministrazione nel periodo gestazionale, aggiungendo che la stessa potrebbe essere presa in considerazione solo nel caso in cui non la si ritenesse assolutamente necessaria, non venendo tuttavia meglio definito il criterio al quale si dovrebbe ispirare tale valutazione, o nel caso in cui il beneficio atteso per la paziente fosse maggiore di qualsiasi possibile rischio per il feto, dato questo peraltro non meglio definibile ne valutabile in modo oggettivo!
A scopo prudenziale, quindi, in attesa che si definiscano meglio le cose, sconsiglierei il loro uso alle future mamme per evitare danni al nascituro per il momento non escludibili in modo certo.
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