“Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.
La domanda di questa uscita è:
Ho lavorato per tanti anni a contatto con l’amianto e ho male al torace quando respiro. Posso avere il mesotelioma maligno?
Il dolore al torace rappresenta una particolare condizione che qualche volta evoca, nella testa del paziente, lo spettro di una grave malattia. La fantasia non ha limiti quando si tratta di avere paura e quello che potrebbe essere anche solo un banale dolore muscolare, viene talvolta preso per un infarto, per un tumore polmonare o per una qualsiasi delle tante malattie gravi che possono presentarsi con questo sintomo.
Ben inteso che tante patologie serie del torace si annunciano proprio con un dolore al torace ma, per fortuna, pur senza voler banalizzare il sintomo, non sempre un dolore al torace deve rappresentare l’inizio della fine!
I dolori intercostali nevralgici e il dolore esofageo in caso di esofagite da reflusso, ad esempio, sono i classici esempi di un dolore al torace del quale, pur preoccupando molto per l’intensità e per la sua comparsa improvvisa, per fortuna non si muore!
La diagnosi corretta va sempre affidata ad un medico esperto, evitando di procedere con pericolosi “fai da te” diagnostici sempre a rischio di errore.
In questo caso chi mi pone la domanda mette in relazione il contatto con l’amianto con il possibile sviluppo di un tumore maligno della pleura (mesotelioma pleurico maligno) secondario all’esposizione lavorativa e ambientale a tale sostanza, temendo di avere “per definizione” questa grave malattia solo per avere una “toracoalgia” (dolore al torace).
Per quanto un mesotelioma della pleura possa annoverare tra i suoi sintomi anche il dolore al torace, per fortuna non è frequente che, pur in un esposto in passato all’asbesto (amianto), la comparsa di dolore alla regione toracica debba necessariamente ricondursi senza appello al mesotelioma.
In un soggetto che abbia avuto contatto con l’amianto, quindi, specie nel caso in cui il dolore al torace tenda a permanere nel tempo o addirittura ad accentuarsi nonostante i “rimedi della nonna” e gli antinfiammatori della prima ora, inviterei a procedere con calma e senza mai banalizzare il sintomo, per cercare di chiarire le cause “non tumorali” di tale sintomo, spesso molto più frequenti rispetto all’evenienza meno favorevole.
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