“Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.
La domanda di questa uscita è:
Qual è il clima migliore per chi ha l’asma?
Per dare una risposta sensata a questa domanda bisognerebbe sapere con maggior precisione di quale tipo di asma stiamo parlando.
Mi limiterò, quindi, a riportare i punti salienti di quanto ho già scritto in alcuni miei articoli pubblicati in passato, che invito a leggere e dei quali indico, più avanti, i titoli.
I soggetti asmatici presentano frequentemente una condizione di particolare ipersensibilità dei bronchi, conosciuta come ipersensibilità bronchiale aspecifica, che comporta, rispetto ai soggetti non asmatici, una più spiccata tendenza dei bronchi a chiudersi, generando in tal modo delle crisi asmatiche caratterizzate da sibilo espiratorio, tosse e difficoltà a respirare (dispnea).
Ogni situazione climatica che esponga ad aria troppo calda, troppo fredda, troppo secca o troppo umida, rischia di precipitare, nei soggetti asmatici iper-reattivi, una crisi respiratoria.
Invito a leggere nell’articolo “Asma e clima: il parere dello pneumologo“, quali sono le diverse situazioni geografiche nelle quali è più facile imbattersi nelle condizioni termiche e di umidità più estreme alle quali mi riferivo prima.
Attenzione anche all’uso eccessivo dell’aria condizionata (climatizzazione) in quanto, mentre se ben usata può rappresentare un vantaggio anche per i soggetti asmatici, se usata male rischia di trasformarsi in un fattore di scompenso della malattia asmatica.
In articoli dedicati (vedi sotto) ho già parlato dei vari svantaggi e vantaggi del clima marino e del clima montano, affrontando a parte gli svantaggi, per gli asmatici, di un’eccessiva permanenza nel clima inquinato delle città.
Molte delle situazioni climatiche affrontate in questi articoli chiariscono bene, ad esempio, quanto sia negativo, per i soggetti che soffrano di asma allergico, il contatto con i diversi allergeni ambientali, primi fra tutti i pollini delle piante ai quali il paziente asmatico risulti sensibilizzato da un punto di vista allergologico.
Per i soggetti allergici agli acari della polvere, ad esempio, esistono altre considerazioni, estrapolabili dagli stessi articoli, a proposito dei diversi climi nei quali è meno facile entrare in contatto con questi allergeni.
Approfondimenti
Scopri di più su questo argomento leggendo anche:
- Asma bronchiale
- Asma bronchiale: malattia da conoscere
- Sento un fischietto quando respiro! Che cos’è?
- Dispnea
- I “fenotipi dell’asma”: i diversi modi di presentarsi dell’asma bronchiale
- Asma intrinseco e estrinseco: differenze?
- Asma e clima: il parere dello pneumologo
- Respirare aria di mare: il parere dello pneumologo
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- Fumo di sigaretta e inquinamento urbano: individuazione precoce dei danni funzionali
- Malattie allergiche delle vie aeree
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- Allergia ai pollini, asma e rinite: cosa fare per ridurre i sintomi
- Acari della polvere e asma: i consigli dello pneumologo
- Asma, problemi respiratori e muffe nella casa
- Asma allergico e allergie respiratorie: i 20 consigli utili per l’igiene della casa
- Asma, BPCO, malattie respiratorie e aria condizionata: il parere dello pneumologo
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