“Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.
La domanda di questa uscita è:
In quali pazienti con polmonite da Sars-CoV-2 (COVID 19) la mortalità è più elevata?
E’ la domanda di Laura da Torino, preoccupata per i nonni di età superiore a 80 anni.
Intendendo per “tasso di letalità” (o “tasso di mortalità”) il rapporto tra il numero dei morti per una data malattia e il numero dei pazienti che hanno contratto la stessa, questo è sicuramente più elevato in alcune situazioni, prima tra tutte l’età più avanzata.
Alcuni numeri possono aiutare a capire.
La mortalità generale da COVID 19, riferita senza distinzioni all’intera popolazione, sia per complicazioni polmonari (polmonite interstiziale) che per complicanze cardio-vascolari, si aggira attorno al 2,3%.
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Questo vuol dire che se prendiamo per strada, a caso, 100 soggetti equamente ripartiti tra individui completamente sani e pazienti che già abbiano altre malattie, dopo un’eventuale infezione da Coronavirus Sars-CoV-2, 97-98 di essi saranno vivi, mentre solo 2-3 di questi non sopravviveranno.
Se consideriamo, invece, solo soggetti sani senza altre patologie concomitanti, la mortalità risulta attualmente inferiore all’1%.
Questo vuol dire che su 100 individui completamente sani (o apparentemente tali!) che contraggano la malattia da Sars-CoV-2, 99 circa usciranno indenni dall’infezione, mentre meno di 1 su 100 morirà.
Se, ancora, andiamo invece a vedere che cosa capita alla popolazione più anziana, tra gli ammalati di COVID 19 che abbiano più di 80 anni ben 14 soggetti su 100 muoiono in conseguenza dell’infezione (tasso di mortalità del 14%), mentre gli altri 86 sopravvivono alla stessa.
Situazione, quest’ultima, ben diversa da quelle viste prima.
Ma non è solo l’età più avanzata a rappresentare un fattore di rischio in caso di infezione da Sars-CoV-2.
Anche i pazienti affetti da patologie respiratorie croniche, cardiovascolari, diabete, ipertensione e tumori, hanno minori possibilità di sopravvivere all’infezione, con una mortalità che è:
- di circa il 6% per i pazienti con patologie respiratorie croniche o con ipertensione arteriosa;
- di circa il 10% per quelli con patologie cardiovascolari;
- del 7% per i pazienti diabetici;
- di circa il 5% per i pazienti affetti da tumore.
Di fronte a COVID 19, quindi, ognuno di noi si comporta in modo diverso, con un’attesa prognostica assai variabile in funzione della presenza o meno delle suddette condizioni di rischio.
Approfondimenti
Scopri di più su questo argomento leggendo anche:
broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
bronchite cronica bronchiectasica
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