“Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.
La domanda di questa uscita è:
Ma alla fine che fine fanno i sintomi respiratori dopo COVID-19?
E’ ciò che mi chiede “Laura” da Modena, avendo avuto il papà affetto da COVID 19 con polmonite interstiziale bilaterale e non avendo ancora visto risolversi diversi sintomi cardiaci (aritmia e tachicardia al minimo sforzo), estrema fatica a muoversi e a camminare, con facile affaticamento muscolare e dispnea (disagio a respirare).
Rispondo citando i primi risultati di uno studio austriaco che sembra documentare come, per quanto le varie lesioni cardio-polmonari e i relativi sintomi possano in molti casi persistere anche a lungo, alla fine essi sembrano risolversi quasi in modo completo nella maggior parte dei casi, anche in quei pazienti che avevano avuto inizialmente importanti compromissioni funzionali.
Se si tiene conto, inoltre, del fatto che, per quanto rara, la possibilità di reinfettarsi dopo un primo episodio non sia da escludere, ma che anche in questo caso i pazienti finora colpiti da un secondo episodio infettivo presentino generalmente sintomi assai limitati quando non addirittura asintomatici, direi che tutto ciò può ragionevolmente tranquillizzarci relativamente agli esiti finali a distanza dei soggetti colpiti da Sars-CoV-2.
Naturalmente, come sempre consiglio, mai il “fai da te”, ma un accurato programma di monitoraggio clinico post-infettivo e di riabilitazione funzionale specialistica.
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