“Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.
La domanda di questa uscita è:
Avverto mancanza di respiro, tosse e compressione al petto in particolari situazioni o in particolare la notte. Prendere l’antistaminico può servire?
La domanda mi è stata rivolta da “Valentina”, interessata a comprendere che cosa possa nascondersi dietro i sintomi che descrive ovvero:
Specie se presenti contemporaneamente, possono essere l’espressione di un’asma bronchiale, di un problema cardiaco o di altre condizioni di malattia già riassunte in un mio articolo pubblicato sul sito.
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In alcuni casi, specie se compaiono solo alcuni dei sintomi riferiti da Valentina, potrebbe trattarsi di un problema ansioso notturno, di reflusso gastro-esofageo o di un improvviso risveglio in un russatore disturbato dalla presenza di apnee del sonno.
Curiosa, invece, è la seconda domanda, relativa all’utilità di assumere un antistaminico nel caso in cui compaiano questi sintomi.
Ammesso, infatti, che si possa trattare di una crisi respiratoria asmatica, anche se essa dovesse comparire in un soggetto allergico l’uso di un antistaminico sarebbe inappropriato, in quanto questa categoria di farmaci, per quanto trovi utile impiego nel trattamento delle forme respiratorie allergiche delle vie aeree superiori (rinite allergica), risulta praticamente incapace di risolvere l’ostruzione bronchiale responsabile della dispnea degli asmatici, per la quale appare invece più indicato l’uso dei farmaci broncodilatatori impiegati per via inalatoria.
Non si dimentichi comunque mai che la comparsa di tali sintomi, specie se si presentano nel periodo notturno, impone sempre un’attenta valutazione del paziente da parte del medico, proprio in quanto possibile espressione di problemi clinici talora seri.
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