Quali sono le malattie allergiche delle vie aeree?
Le malattie allergiche delle vie aeree comprendono molteplici quadri clinici aventi come comune denominatore una generale reattività allergica del paziente derivante da specifiche caratteristiche genetiche dello stesso (atopia), che si differenziano clinicamente tra di loro in base ai sintomi, espressione dell’interessamento dei diversi organi delle vie respiratorie di volta in volta coinvolti. In base ai diversi organi dell’apparato respiratorio interessati, pertanto, si distinguono i seguenti quadri clinici:
- rinite allergica acuta e cronica (vedi anche “Rinite allergica (raffreddore allergico)”)
- sinusite allergica acuta e cronica (vedi anche “Sinusite acuta e cronica”)
- laringite allergica (vedi anche “Laringite acuta e cronica” e “Laringospasmo”)
- asma bronchiale allergico (vedi anche “Asma bronchiale”)
- pollinosi (vedi anche “Pollinosi“)
Quali sono i sintomi delle malattie allergiche delle vie aeree?
Come già detto, i sintomi delle malattie respiratorie allergiche sono estremamente variabili in funzione dei vari distretti anatomici dell’apparato respiratorio di volta in volta interessati dalla forma clinica.
Si distinguono, pertanto, diversi quadri clinici sotto riportati con i rispettivi sintomi:
- Rinite allergica acuta
Corrisponde al comune raffreddore allergico secondario a pollinosi stagionale in pazienti sensibilizzati ai pollini di piante allergeniche presenti nei vari periodi dell’anno (betulla, nocciolo, alberi, graminacee, parietaria, ambrosia, composite, ecc.) o ai miceti ambientali (spore fungine aerodisperse) quali Alternaria e Cladosporium o ancora alle forfore animali (contatto occasionale con cane, gatto e piccoli roditori domestici).- prurito nasale talora associato a prurito ed arrossamento degli occhi con lacrimazione (in tal caso si parla di rino-congiuntivite allergica)
- grattamento del naso (specie nei bambini)
- starnutazione
- rinorrea acquosa (gocciolamento nasale)
- sensazione di ostruzione nasale
- ridotta o assente capacità di sentire gli odori (ipo-anosmia)
- difficoltà del sonno secondaria alla ostruzione nasale
- ridotte performance scolastiche ed irritabilità nei bambini
- talora tosse irritativa insistente (valutare la concomitante presenza di iperreattività bronchiale aspecifica come possibile anticipatore di asma bronchiale) – (vedi anche: “Iperreattività bronchiale aspecifica”)
- occhiaie con colorito scuro delle palpebre inferiori specie nei bambini
- fotofobia (fastidio oculare in presenza di luce intensa in pazienti con rino-congiuntivite allergica)
- Rinite allergica persistente (cronica)
E’ quella legata alla presenza nel paziente di una sensibilità ad allergeni perenni, tipo forfore animali presenti nella casa di abitazione (contatto permanente con cani, gatti e piccoli roditori domestici), acari della polvere domestica (Dermatophagoides pteronissinus e Dermatophagoides farinae), e muffe degli spazi confinati. I sintomi sono sovrapponibili a quelli della forma precedente, con la possibilità di evolvere, vista la persistenza dei sintomi durante tutto l’anno, in:- sinusite allergica acuta e cronica
- poliposi nasale
- dermatite desquamativa ai lati del naso secondaria alla frequenza del soffiarsi il naso
- Sinusite allergica acuta e cronica
Presentano i sintomi seguenti:- dolore in corrispondenza dei seni paranasali (zona frontale, radice del naso, zone sopra e sotto-orbitarie e mascellari), accentuati dalla pressione sugli stessi e dai movimenti rapidi del capo
- ostruzione nasale con presenza di secreto nasale talora purulento per la presenza di sovrapposizione infettiva batterica
- cefalea frontale
- tosse produttiva con presenza di catarro (specie nelle forme con sovrainfezione batterica)
- Laringite Allergica
Presenta i sintomi seguenti:- disfonia (alterazione del timbro della voce)
- tosse secca irritativa, spesso spasmodica e continua, che compare frequentemente nel corso della notte nei bimbi sensibilizzati agli acari della polvere domestica o durante una passeggiata all’aria aperta nel periodo primaverile nei soggetti sensibilizzati alle graminacee (erba dei prati) o ancora durante il contatto con animali domestici (cani, gatti e piccoli roditori domestici)
- dispnea inspiratoria (difficoltà ad inspirare l’aria più che non ad espirarla). E’ la situazione opposta rispetto alla crisi d’asma
- Asma bronchiale allergico
Presenta i sintomi seguenti:- dispnea prevalentemente espiratoria (difficoltà ad espirare l’aria più che non ad inspirarla)
- tosse inizialmente secca ed irritativa che diviene produttiva (catarrale) per la presenza di secreti bronchiali talora abbondanti
- respiro sibilante (“fischietto”) che, nelle fasi più intense della crisi asmatica, può essere percepito non solamente dal paziente ma anche da una persona che si trovi in prossimità dello stesso
- sensazione di costrizione al petto
Come si fa la diagnosi delle malattie allergiche delle vie aeree?
La diagnosi di malattia respiratoria allergica è possibile sulla base di:
- anamnesi (ciò che il paziente riferisce)
- sintomi (diversi in funzione dell’organo interessato)
- segni clinici di volta in volta presenti e rilevabili dallo specialista in funzione del diverso organo dell’apparato respiratorio interessato dalla patologia respiratoria allergica
- visita medica specialistica
- PRIST su sangue per il dosaggio delle IgE-totali confermanti l’ipotesi allergica
- test allergometrici cutanei (PRICK test) e radioimmunologici su siero (RAST-IgE specifiche), per la ricerca di specifici anticorpi di classe E (IgE) diretti contro ben definiti antigeni allergenici inalanti ed alimentari sensibilizzanti il paziente.
Tali test sono indispensabili per l’individuazione degli allergeni responsabili della forma respiratoria allergica e per la possibilità di procedere all’eliminazione del possibile futuro contatto con il paziente - ricerca, in microscopia ottica, della presenza di granulociti eosinofili nel secreto nasale del paziente con patologia infiammatoria persistente delle vie aeree dubbia per allergia (colorazione MGG)
- test con la metacolina, nel caso di dubbia patologia asmatica, e test di provocazione bronchiale specifica con allergeni inalabili nel caso di dubbio eziologico relativo alla specifica sensibilizzazione allergica in pazienti con PRICK test e RAST negativi
Come si curano le malattie allergiche delle vie aeree?
La terapia delle malattie respiratorie allergiche prevede l’impiego, diverso di volta in volta in funzione delle diverse presentazioni cliniche descritte, di
- farmaci ad azione antiinfiammatoria (cortisonici) locali (spray e aerosol) e sistemici (somministrati per via orale ed iniettiva) ed anti-leucotrienici
- farmaci antiistaminici e farmaci anti-degranulanti, quali i cromoni, capaci di bloccare il rilascio di istamina presente nei granuli delle cellule responsabili dell’allergia (mastociti delle mucose)
- e farmaci broncodilatatori ad azione rapida o a lunga durata d‘azione impiegati in caso di asma bronchiale allergico.
Oltre a ciò può essere presa in considerazione la terapia iposensibilizzante specifica (vaccini), ma ciò può essere un approccio efficace al problema a patto che ci si adoperi, prima di tutto, per evitare in modo scrupoloso il contatto tra il paziente e l’allergene responsabile della forma respiratoria allergica.
Ciò che però può davvero fare la differenza nell’impostare correttamente una terapia che si dimostri poi risolutiva, è la rigorosa puntualizzazione diagnostica fondata su di un’esperienza clinica dello specialista che tenga conto del fatto che, una manifestazione respiratoria allergica interessante oggi un organo può, nel tempo, estendersi coinvolgendo altri organi dell’apparato respiratorio ancora indenni.
Per questo la terapia delle diverse forme d’organo delle malattie respiratorie allergiche deve dare priorità al considerarle tutte all’interno di quella comune base allergica che deve rappresentarne il vero bersaglio della terapia, senza dimenticare di trattarle poi singolarmente con l’obiettivo di gestirne al meglio i sintomi specifici.
Non ci sarà cura efficace se non a patto di comprendere come la terapia farmacologica di tali forme respiratorie rappresenta solamente uno degli aspetti del problema, e che i consigli pratici di uno specialista abituato a confrontarsi da anni con esse può rappresentare una “marcia in più” per gestirle al meglio anche senza quelle medicine che, se pur importanti, non ne esprimono l’aspetto principale.
Intendo con questo sottolineare come ci siano aspetti indispensabili di cui tenere conto che possono davvero fare la differenza tra il “tentare” ed il “riuscire” a controllare la patologia e tra questi:
- adeguata gestione degli aspetti relativi all’ambiente esterno ed alla presenza di allergeni in esso presenti attraverso confronto con il calendario pollinico e con le abitudini di vita
- controllo e gestione ottimale dell’ambiente domestico attraverso filtri antipolline, controllo degli allergeni, adeguata gestione degli acari della polvere di casa, delle forfore animali e del contatto dei piccoli animali specie con i bimbi
- controllo adeguato dell’umidità della casa
- corretti ricambi d’aria della casa tenendo sempre conto dei periodi di impollinazione delle piante durante l’anno
- scelta dell’aspirapolvere e dei filtri dedicati nel caso di malattia respiratoria allergica agli acari della polvere domestica
- adeguata ventilazione e climatizzazione della casa e dei veicoli
- scelta degli arredi e dei complementi d’arredo più opportuni a gestire la patologia respiratoria allergica
- scelta degli animali domestici in presenza di bimbi con patologia respiratoria allergica
- scelta dei giocattoli dei bimbi
- scelta del luogo e dei periodi di villeggiatura
- corretta gestione e conoscenza dei cicli pioggia-sole nei periodi di impollinazione
- valutazione e scelta delle attività sportive da praticare all’aria aperta e indoor e gestione delle stesse sotto controllo medico specialistico
- fumo di tabacco attivo ed esposizione passiva
- adeguata conoscenza di reattività crociate tra allergeni alimentari e pollinici
- adeguata gestione delle diete e del peso corporeo
- corretta valutazione e gestione degli aspetti psicologici delle malattie respiratorie allergiche e degli stati emotivi sia nel paziente che nei genitori dei piccoli pazienti
- valutazione periodica dell’adesione del paziente alla terapia ed alla corretta esecuzione della somministrazione dei farmaci inalatori
- valutazione delle curve di crescita staturale nel bambino trattato
- adeguata attivazione della terapia in periodo pre-stagionale rispetto alla comparsa dei pollini allergenici nell’ambiente
Oltre al rispetto degli aspetti puramente farmacologici, gli obiettivi del trattamento necessari a controllare in modo efficace i problemi respiratori allergici prevedono:
- ridurre al minimo i sintomi di malattia
- mantenere la funzione respiratoria il più possibile vicino alla norma, prevenendo l’evoluzione dell’asma allergico in quote di ostruzione bronchiale non più reversibile e l’evoluzione della rinite e della sinusite in forme caratterizzate da edema cronico delle mucose e poliposi rino-sinusale necessitanti poi di trattamento chirurgico
- abolire, o per lo meno ridurre, le riacutizzazioni e le recidive periodiche dei problemi respiratori allergici
- ridurre al minimo la necessità di ricorrere a farmaci “al bisogno”
- prevenire emergenze e ricoveri
- consentire al paziente di svolgere qualsiasi attività fisica e sportiva
- ridurre e contenere al minimo gli effetti indesiderati dei farmaci
Conclusione
In conclusione, curare in modo esperto e, quando possibile, guarire il paziente portatore di una malattia respiratoria allergica significa consentirgli, specie se si tratta di un bambino, di confrontarsi con la stessa riducendo al minimo l’impatto negativo con la malattia, con la cura e con le necessità richieste dal suo controllo, ponendo come target il rendergli possibile un’esistenza tanto più vicina a ciò che gli si potrebbe consentire se la patologia non esistesse, specie per quanto attiene alle scelte di vita relazionali, sportive e lavorative.
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