“Lo Pneumologo Risponde” è la nuova rubrica di questo sito dedicata alle curiosità dei lettori.
La domanda di questa uscita è:
La mia asma in corso di omalizumab è peggiorata. E’ normale?
Le potrei rispondere che no, non è normale, ma è possibile che capiti. Come lei ben saprà negli ultimi anni la terapia dell’asma e in modo particolare dell’asma grave, ha potuto contare su nuovi presidi farmacologici, primi fra tutti gli anticorpi monoclonali, in grado di affrontare la malattia da un punto vista biologico.
Omalizumab è appunto appartenente a questi ed è impiegato per trattare quella particolare forma di asma che dipende dalla presenza di una esagerata quantità di anticorpi “reaginici” di classe “E” (IgE) presenti nel sangue.
Come questi, altri monoclonali sono entrati nell’uso terapeutico per trattare quelle particolari forme di asma grave che dipendono invece da un’eccessiva quantità di eosinofili nel sangue (mepolizumab, benralizumab e altri).
Purtroppo alcuni soggetti trattati con questi anticorpi monoclonali possono presentare nel tempo, per quanto in minima percentuale, la comparsa di anticorpi anti-farmaco (ADAs).
Quanto, tuttavia, ciò incida clinicamente sulla ridotta efficacia del trattamento che lei segnala e quanto la minor risposta alla terapia dipenda proprio e solo da questo meccanismo nel suo caso è forse presto per dirlo.
Altri fattori potrebbero infatti interferire con la “SUA” malattia asmatica e con la gravità clinica della stessa e per questo la inviterei a confrontarsi prima di tutto con lo specialista che la segue e la conosce, che sicuramente meglio di chiunque altro potrà indicarle una possibile soluzione del problema.
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